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Dite, io sono tutto orecchi. Vado a spiegarmi: io ho un'amante nel mio paese, una ragazza a dovere... figuratevi... una bellezza rara, una bellezza prodigiosa; una di quelle donne che hanno diritto a pretendere in un amante delle attrattive irresistibili.... ora... non dico d'averle avute io, ma certo... voi lo vedete, la mia faccia, i miei lineamenti sono alterati, io sono ora un uomo brutto, diciamolo francamente, brutto, è la parola.

Cogli occhi spalancati, immoto, come impietrito, guardò quello spettacolo, che lo straziava. Il Duca non s'avvide di lui. S'indispettiva contro Mia che non voleva ubbidirlo, e, in difetto di più persuasivi argomenti, le rovesciò addosso una furia di scudisciate. Drollino trattenne un grido. Ah! quelle scudisciate! gli parve d'averle ricevute lui, attraverso alla vita!

D'altronde non sai, continuò in tuono comicamente enfatico, che uomini gravi, tenuti maestri in letteratura, disprezzano appunto come spurie e deformi quelle opere in cui la storia è vestita coi falsi colori del romanzo, e il romanzo foggiato coll'imponenze storiche, che in alcune parti appaiono drammatiche, in altre filosofiche o politiche, ma in conclusione non appartengono ad alcuna di quelle classi, e recano il grave disordine di stravolgere o render false le idee a quelle persone di spirito debole che hanno la sfortuna d'averle nelle mani?

V'era in quel tempo un uom ricco a Parigi, che un giorno fu lo scudiere d'Orlando, come si legge, chiamato Terigi, ch'era pel mondo andato assai girando, quando s'usava, seguendo i vestigi del conte, che gran re venía ammazzando, e duchi e cavalieri carchi di perle ed oro e gemme a gran costo d'averle.

Aveva inventato un romanzo: s'era dato per un tal Giuseppe Del Santo da Bergamo, un garibaldino che aveva versato il sangue per la patria, dopo d'averle sacrificato un posto di segretario, che occupava in casa di un ricco signore di Padova: aveva parlato di sciagure domestiche, di persecuzioni, ed era riuscito a gettar la polvere negli occhi di tutti.

PELAMATTI. Tu potresti esser tesoriero del re, che non ti arei credito di un quadrino. PANURGO. Ancora non mi è stata fatta tanta ingiuria! PELAMATTI. Il maestro m'ave ordinato che consegni queste vesti al padrone, non che le butti via. In questa terra si fan delle burle: veggio ch'hai la febre quartana d'averle nelle mani. Ma io perdo qui le parole.

Quando il conte Galeazzo si trovò solo, si tolse il piumato berretto, si svestì la cappa di broccato d'argento, gettò lontano da tutti quegli ornamenti che da tre anni non s'era mai mossi intorno, e tutte quelle delicatezze necessario, a chi si reca fra le pompe e le delizie d'una lesta, pentito oltremisura d'averle riprese per mezza giornata, di aver rotta un momento la sua regola, d'avere con una momentanea sobriet

Gianni capì che colle cattive non avrebbe ottenuto nulla da suo cugino, e allora, tanto per dire d'averle tentate tutte, volle provare a commuoverlo colle buone e si avvicinò, penetrando nella stretta, alla sponda del letto. Via.... sii ragionevole.... pensa che se tu non ti batti coll'Aimoni, sarai costretto a partire da Brescia.... Nessuno de' tuoi conoscenti ti guarder

Finalmente Appollonia, dopo d'averle chiesto se le occorreva nulla, veniva a darle la buona notte. Ella udiva il rumore che facevano sul mattonato gli zoccoli della brava donna che si allontanava, ultimo frastuono della giornata; e la casa ripiombava nel silenzio. Marta aveva sonno, ma aspettava Alberto. Quando credeva prossima l'ora del ritorno, si affacciava alla finestra, tendendo l'orecchio.

Ah! rispose il dottore, con una vocina di flauto, non mi mortifichi; creda che non so perdonarmi d'averle messo in capo certe idee.... Non m'ha messo in capo nulla; le ho gi