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PELAMATTI. Tu potresti esser tesoriero del re, che non ti arei credito di un quadrino. PANURGO. Ancora non mi è stata fatta tanta ingiuria! PELAMATTI. Il maestro m'ave ordinato che consegni queste vesti al padrone, non che le butti via. In questa terra si fan delle burle: veggio ch'hai la febre quartana d'averle nelle mani. Ma io perdo qui le parole.

TRASIMACO. Egli bravo? o Marte, e chi è al mondo di me piú bravo, che fo venir la quartana all'istessa bravura? Se fusse altro che tu, che ardissi dirmi questo, li schiacciarei la testa com'una caldarrosta.

O Dio! o Dio!, soggiunse la Lucrezia, mi prende il freddo nelle ossa come al venire della febbre quartana.

Omai si scende per fatte scale; monta dinanzi, ch’i’ voglio esser mezzo, che la coda non possa far male». Qual è colui che presso ha ’l riprezzo de la quartana, c’ha gi

MASTICA. Si, certi polli che appena aveano la pelle come se avessero avuti tutti i pensieri del mondo o fussero ettici o avessero avuto la quartana dieci anni; o qualche cornacchia vecchia che fattala bollir tutto un giorno non si potea masticare. TRASILOGO. Taci, ruffianello macro, morto di fame.

Il re di Napoli in fine avvisato come il Garibaldi lo cercasse a morte è da credersi che si sentisse andare giù per le ossa il ribrezzo della quartana; ma poichè con 20 mila soldati non poteva fuggire davanti a meno che 3 mila per disperazione animoso si dispone moversi a combatterlo; ho scritto moversi ma non egli mutò un passo, bensì spinse da Albano il generale Lanza con 5 mila uomini muniti di artiglieria da campagna per conquidere il Garibaldi, o almeno circondarlo per guisa, che il regresso a Roma gli fosse impedito; al generale Winspeare fu ingiunto che per la via di Montecompatri sostenesse le mosse del Lanza. Ora trovo scritto come il Garibaldi sparpagliasse qua e l

Omai si scende per si` fatte scale: monta dinanzi, ch'i' voglio esser mezzo, si` che la coda non possa far male>>. Qual e` colui che si` presso ha 'l riprezzo de la quartana, c'ha gia` l'unghie smorte, e triema tutto pur guardando 'l rezzo, tal divenn'io a le parole porte; ma vergogna mi fe' le sue minacce, che innanzi a buon segnor fa servo forte.

Omai si scende per fatte scale; monta dinanzi, ch’i’ voglio esser mezzo, che la coda non possa far male». Qual è colui che presso ha ’l riprezzo de la quartana, c’ha gi

Immagina delitti, che fanno impallidire uomini di sangue... delitti, che drizzano i capelli sopra la fronte ai parricidi... che stringono le ossa di ghiaccio, che fanno battere i denti come pel ribrezzo della quartana, che impediscono il varco alla voce, e impietrano le lacrime: immagina tutti i delitti, che la favola racconta della famiglia degli Atridi... che fanno balzare l'Eterno sopra il suo trono immortale, e stendere le mani al fulmine... che avvampano di vergogna le gote dello stesso demonio... immagina... immagina ancora... tu non troverai le infamie, che si tramano e si compiono in Roma qui dentro il palazzo dei Conti Cènci.

Il Conte squadrava il servo con occhi così truci, ch'egli sentì venirsi addosso il freddo della quartana: pure, sostenuto dalla virtù del pane, e vie più curvandosi verso terra, soggiungeva Ciriaco: Quantunque non mi sia sfuggito d'occhio che la sua gente, per cento motivi uno più plausibile dell'altro, non va a genio di vostra Eccellenza... Voi avete osservato questo?