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Io?... Nulla.... Per amor del cielo non perder tempo.... Va, va.... Oh smemorata ch'io sono, prima d'uscir dal palazzo, batti all'uscio dell'abitazione del custode, al pian terreno.... c'è un caso di colèra anche .... forse ci sar

LAMPRIDIO. Chi son questi che stanno dinanzi la porta nostra? MASTICA. Son poveretti che devono dimandare la elemosina. TEODOSIO. Olá, o di casa! MASTICA. Ché batti? vuoi tu spezzar questa porta? TEODOSIO. È forse tua madre, ché temi che sia battuta? MASTICA. Non ti morrai di fame tu per non essere importuno e prosontuoso. TEODOSIO. È importuno e prosontuoso chi batte le porte di casa sua?

Da dieci anni. Tuo cugino ti ama. Da dodici anni. Tu lo confessi? Ma non sai tu, o tu oblii, che io posso sfracellar quell'amore? In che modo? Da gentiluomo? Tu non ti batti. Da marito, per mezzo dei tribunali? Tu non sai che il principe di Lavandall mi

Flora, quella Flora dai folti capelli rossi, quella bambina che in dodici anni si era fatta un donnone aveva ormai preso possesso del suo cuore.... L'idea ch'egli potesse essere per Flora qualche cosa di più d'un vecchio amico andava prendendo da un anno in qua sempre più consistenza: e più ci pensava e più gli pareva di ribadire quell'uncino nel cuore. E batti e batti, ormai se lo sentiva così conficcato quell'uncino che levarlo da non avrebbe saputo senza lacerarne tutta la carne. Ecco perchè aveva fatto venire un amico dalla mano medica e delicata. Era strano, quasi inesplicabile alla sua et

Piero, Raimondo, poi Giulietta. Viene dalla sala da pranzo, affrettato. Sei qui, Raimondo? Sforzandosi di apparire ilare e disinvolto. Son qui. Ti batti? Mi batto! E poi? Che gran guaio? C'è di che mettersi in ansia? Col Pucci?... Poi subito, e nella domanda è, sebbene dissimulato, il tono di chi indaga. Perchè? Chi ti diede la notizia ti avr

"Di tal guisa ho perpetuato il mio dolore e me ne tenni lieto. Il mio dolore! Avrei temuto di perderlo, perchè era l'unica cosa che mi rimaneva di Clelia. "Oggi vi rinunzio. E che altro potrei far io, povera creta? So io che faccio? Posso io dire al mìo cuore: batti più forte, poss'io dire alla mia mente: raccogliti, sii calma?

Gianni capì che colle cattive non avrebbe ottenuto nulla da suo cugino, e allora, tanto per dire d'averle tentate tutte, volle provare a commuoverlo colle buone e si avvicinò, penetrando nella stretta, alla sponda del letto. Via.... sii ragionevole.... pensa che se tu non ti batti coll'Aimoni, sarai costretto a partire da Brescia.... Nessuno de' tuoi conoscenti ti guarder

GIACOCO. Batti, dico. CAPPIO. Sento i pantofoli per li gradi, che vien giú. GIACOMINO. Ben trovato, mio padre! sète venuto molto desiderato. GIACOMINO. Come a quest'ora? GIACOCO. Te lo diraggio suso, ca sto allancato de fatica. SPAGNOLO. Padron, dame mis alforjas, que he dejado en esta venta.

Godi, Fiorenza, poi che se’ grande che per mare e per terra batti l’ali, e per lo ’nferno tuo nome si spande! Tra li ladron trovai cinque cotali tuoi cittadini onde mi ven vergogna, e tu in grande orranza non ne sali. Ma se presso al mattin del ver si sogna, tu sentirai, di qua da picciol tempo, di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna.

Comincia il XXVI Capitolo Godi Firenze, poi che se' si grande Che per mare e per terra batti l'ali E per lo 'nferno tuo nome si spande