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Ora il lettore non ci farebbe al certo buon viso se con tanta carne che abbiam messa a bollire attendessimo a descrivere parte per parte quelle feste a cui il magnifico Contarini aveva invitato tulli i gentiluomini di Venezia non solo, ma delle citt

Intanto che l'Ognibene ed il Contarini si dirigevano verso la Persia, e che il Barbaro altresì trovava mezzo d'incamminarvisi, Caterino Zeno proseguiva il suo viaggio di ritorno a Venezia, eseguendo le commissioni avute, quale ambasciatore del re persiano.

Scriveva in fatti il console a Damasco Bartolomeo Contarini nel novembre dell'anno 1505 : essere a lui venuto un chasandar del Caramano con una lettera del sufì di Persia, scritta in lingua agemina , al soldan dei Veneziani, colla quale narrando le conseguite vittorie gli partecipava il suo grande amore e la sua speranza di presto incontrarsi con lui.

Ad Antonio Priuli defunto, carico di anni e di meriti, fu Francesco Contarini Cavaliere e Procuratore sostituito, insigne per i pubblici impieghi e per le sostenute legazioni in quasi tutte le corti di Europa, con tale integrit

Lo Zeno ed il Contarini tosto furono posti in libert

Nel 28 di giugno 1475, quantunque convinto che le promesse di Uzunhasan difficilmente sarebbero state mantenute, il Contarini si licenziò da quel re, e per la via del Caspio e della Tartaria si diresse a Venezia. Il viaggio di ritorno riescì al veneto legato oltremodo faticoso, avendo dovuto per terre barbare ed infestate, viaggiare senza o con pochi danari.

Alla morte del Contarini fu successore eletto Francesco Cornaro, al fu Doge Giovanni figliuolo, nel quale la piet

Continue e particolari informazioni sulla guerra di Persia e sulle condizioni di quel regno pervennero al senato colle relazioni ufficiali dei consoli in Soria, Andrea Navagero 1574, e Pietro Michele 1584 , e dei baili Giovanni Soranzo 1576, Paolo Contarini 1583, e Francesco Morosini 1585 . Quest'ultimo ricordava quanto importasse la concordia dei principi cristiani contro la Turchia, che dalle loro diffidenze soltanto traeva la propria forza; e come a farle notabile offesa, modo più facile e più sicuro non v'era che d'irrompere dalla parte della Russia e della Persia, mentre un'armata navale penetrasse nel Bosforo ed attaccasse direttamente i castelli dell'arcipelago «con che poteasi sperar certo di scacciare finalmente i Turchi dall'Europa».

De parte 74. Secreta XXVI. Cornet, op. cit. Altri punti segreti ad Ambrogio Contarini. 1473, 11 Febbraio. Capitulum distincte scribendum et imponendum oratori secretius una cum aliis secretioribus et non comunicandum cum regio oratore.

Oltre alle relazioni dei viaggi del Zeno, del Barbaro e del Contarini, il Ramusio pubblicava nel 1559 quella di un anonimo mercante che fu in Persia, il quale si dimostra palesemente essere stato un veneziano per la lingua che usa, e pei paragoni dei quali si serve; ed un'altra di Giovanni Battista Angiolello vicentino, intorno alla vita ed ai fatti di Uzunhasan, re di Persia.