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Questo e gli altri due libri passavano manoscritti di mano in mano, recando all’autrice lodi di scrittori famosi, che le si professavano divoti, e biasimi di frati maligni, che l’accusavano di farsi bella d’opere d’altri. Ma nel 1633 il cardinal Federico Cornaro patriarca di Venezia ebbe voglia di convertire al bene e alla rassegnazione la suora ventottenne divenuta oramai una ribelle pericolosa, e co’ suoi consigli e rimproveri raggiunse l’intento: d’allora in poi Arcangela intese a scrivere cose buone: Il paradiso monacale; La luce monacale; La via lastricata per andare al Cielo; Le contemplazioni dell’anima amante; Il purgatorio delle mal maritate⁶³. E si diede a compiere buone opere, tra cui piú la dilettava quella di maritar le novizze. Fra le sue lettere sono parecchie del tema di questa:

A' 2 di dicembre 1463 il veneto senato ordinava ad Andrea Cornaro di offerire al principe di Caramania Pir Ahmed, e ad Uzunhasan proposta di lega, commettendogli di spedire a questo fine Lazaro Quirini nella Persia, qualora egli in persona non avesse potuto recarsi col

Scrisse lo Zon nel suo più volte citato trattato della Zecca Veneta (p. 72): [I[Nel numero di queste monete temporanee, o piuttosto segni, o tessere per l'armata, potrebbe per avventura notarsi uno ]I]zecchino di cuojo[I[ col nome di Francesco Cornaro doge di soli 20 (]I]leggi 24[I[) giorni, nel 1656, simile affatto a quello d'oro di lui, ma di forma distinta e minore, con caratteri che, nella forma dell'E così segnato H, vi grecizzano, ed il quale fino all'anno presente (]I]1847[I[) si possedette dai conti Pompei di Verona colla tradizione che sia moneta battuta pei bisogni della guerra di Candia. Il suo tempo vorrebbe assegnarsi in vicinanza alla vittoria dei Dardanelli del 26 giugno di detto anno, e darebbe maggior probabilit

Da quell'epoca, per due secoli, mancano notizie di viaggiatori veneziani penetrati nell'interno dell'Asia, tranne i pochi dati che ci rimangono di un Marco Cornaro, ambasciatore in Tauris nel 1319, i quali fanno ritenere sussistessero fin da quel tempo relazioni internazionali veneto-persiane , ed un documento del 1328, scoperto di recente dal chiarissimo Thomas negli archivi di Vienna, e che appunto si riferisce a rapporti commerciali veneto-persiani.

Alla morte di Francesco Contarini Doge, il quale con molta virtù per brevissimo tempo il principato sostenuto aveva, Giovanni Cornaro Procuratore di S. Marco fu eletto nel maggio dell'anno 1625, giunto al colmo delle dignit

L'imperatore Giovanni diede in isposa l'altra sua figlia, sorella della despina di Persia, al duca dell'Arcipelago Nicolò Crespo, da cui nacquero quattro figliuole maritate con altrettanti gentiluomini veneziani, cioè: Fiorenza con Marco Cornaro . Lucrezia con un Priuli. Valenza con Giovanni Loredano, e Violante con Caterino Zeno .

Alla morte del Contarini fu successore eletto Francesco Cornaro, al fu Doge Giovanni figliuolo, nel quale la piet