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«Tutto codesto non pensai, e spedii questo telegramma al babbo: «Pietro Zorra, via Roma, 10. «Vengo colla contralto. Resto Milano due giorni. Arriverò sabato. «Tre volte avevo scritto e riscritto «saluta Gualfardo» e tre volte il rimorso me lo avea fatto cancellare.

Egli rimase in piedi, addossato alla parete, per leggere sotto la lampada. La lettera portava un francobollo inglese, con la stampiglia dell'ufficio di Londra; sulla busta, il nome e l'indirizzo di Rosanna, scritti con caratteri grandi, larghi, forti: la scrittura del marito, che egli riconobbe per averla vista sopra un'altra lettera odiosa: quella annunziante il suo ritorno. Il testo, in inglese, diceva: «Cara Rosanna, mia cara moglie, ti avverto che ripartirò per l'Italia lunedì prossimo e che arriverò a Milano martedì, col treno delle 7 e 55 del mattino. Come mi promettesti, ti aspetto laggiù per tornare insieme con te a casa nostra, dove passeremo gli ultimi giorni prima della cerimonia. Io sono pronto, e non dubito che anche tu abbia tutto preparato. Ho molto piacere che tu abbia scelto un paesetto del lago dove nessun indiscreto ci disturber

L'amore e l'indifferenza si rassomigliano. Voi proferite una frase mostruosa disse lui placidamente. Arriverò tardi al teatro mormorò lei impazientandosi. Sono appena le nove. È ignobilmente presto. Chi è due volte contessa e tre volte marchesa come voi, non può andare al teatro a quest'ora. Io non oserei accompagnarvi.

Avete ragione, mastro Cruciano, fu l'ultima malattia di mia madre che mi rovinò: però.... col lavoro, e un po' di fortuna, ci arriverò a pagare don Liborio.... ci arriverò, credetelo. Paga e riparleremo della cosa. E aveva tagliato corto, non volendo saperne altro.

Lasciatemi fare; per Giovanna, che è ancora.... lontana, arriverò sempre in tempo. Voi ritornate a Segovia; e se, giunto l

«Ritornando dalla stazione camminavo nell'ombra; la luna batteva l'altro fianco della valle. Ti ricordi quella notte a Belvedere di Lanzo? Eravamo nell'ombra e la luna illuminava Lugano, tutte le montagne in faccia; illuminava le torri del mio scoglio. Allora la luna mi faceva fantasticare, e adesso no; allora eravamo seduti l'uno presso all'altro e pur tanto lontani ancora; adesso invece non ci vediamo, non ci udiamo e siamo tanto vicini. Sono come un viandante che dall'alto scopre, non lontano, ma oltre boscaglie impervie, il tetto del suo riposo. Come arriverò a te? Non lo so ancora, vado avanti con le braccia distese. Forse quando più ti sarò presso smarrirò la tua vista, temerò, spasimerò non sapendo se ti perdo, ma mi slancierò avanti e, se cadrò, sar

Arriverò fino all'eroismo! pensò il desolato Tuccimei esporrò Celestina alle seduzioni della colpa.... L'esperimento è doloroso, ma necessario! Eh, a dirlo ci vuol poco! ma come si fa? non è mica facile fermare un amico o il primo venuto per dirgli: mi farebbe il piacere di?...

Colla somma che il cassiere conta in cinque minuti di tempo io ci avrei da vivere per un anno, e non sarei qui nell'attitudine umiliante d'uno che dimanda press'a poco l'elemosina... Pensare che forse io non arriverò mai a guadagnarmi un simile annuo reddito!... Se avvenisse un po' ch'io, adesso sul momento, mi trovassi di botto posseditore di quella cassa così ben fornita!

Indi a breve il Conte, balzando dalle odiate piume, esclamò: Abbiano avvelenato le lenzuola! Questo si è pur dato altra volta, ed io l'ho letto in qualche libro. Olimpia! Ah! mi sei fuggita, ma io ti arriverò: nessuno ha da scapparmi di mano nessuno. Quale silenzio è questo accanto a me! Che pace qui in casa mia! Riposano:... dunque non gli atterrisco io? Marzio.