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Ma quando Anna fu sul punto di partorire, Vincenzo tornò ad un tratto alle prime tenerezze, l’assistette gravemente ed amorevolmente, accolse il bambino con lagrime di gioia, domandò perdono alla moglie delle durezze passate, insomma tornò ad essere l’uomo di una volta.

Ma tu neppure vuoi esser prete! esclamò Vincenzo. Tu me l'hai detto.... Non avrei voluto altre volte, riprese Vicenzino, chinando il volto sulle mani dell'amico per nascondere la sua agitazione, e parlandogli sommesso all'orecchio. Ma, dacchè ho provato ad uscire dal paese, a vedere un po' di mondo, ho compreso che il movimento, il tumulto, le passioni violente, non sono fatti per me....

Voleva confidarsi prima a Vincenzo; subito dopo la cerimonia, la domenica, sperava di averlo un momento solo con , e di rivelargli quel segreto che non poteva più contenere. Sar

Essi accettarono con gioia, e Maria ringraziò con un sorriso il professore che la sollevava un po' dal pensiero di quei ragazzi vivaci. Mario stava ancora disegnando. Il professore gli disse salutandolo: Ti raccomando, se fai la mia caricatura, non farmi troppo brutto; però te lo permetto, ma certe cose, no. Quando fu uscito assieme a don Vincenzo i ragazzi si misero a ridere forte.

Costui sostenne eroicamente la piazza contro il corsaro Barbarossa che ne avea intimata la resa, e la conservò incolume a Venezia. * sopra V, e C = Vincenzo Canal, 1581 a 1583. Z sopra F, e B = Zuan Francesco Bragadin, 1604 a 1606. T e C = Tommaso Contarini, 1606 a 1608.

Vincenzo, che giunse in paese pochi giorni prima delle nozze, trovò il cugino molto abbattuto. Ma la sua venuta fece tanto piacere a Vicenzino, che presto le traccie della sua stanchezza scomparvero.

³⁰⁶ Villabianca, Diario ined., a. 1787, p 142. ³⁰⁷ Un Vincenzo Pisanti nell’agosto del 1797 pregava il Pretore che volesse liberarlo dal carcere, dove l’aria era puzzolente e fetida. Penes Acta: Memoriali del 1797 nello Archivio Comunale di Palermo.

Dacchè aveva conosciuto Vincenzo, il rimpianto per la vecchia rugine di famiglia che lo avviliva in faccia al cugino, era diventato un tormento pel suo cuore. Oh, se avesse potuto riparare quel passato! Vedersi stendere la mano da quei parenti! Entrare in quella casa! Se avesse potuto diventare l'amico di Vincenzo!

Glielo farò conoscere, disse don Vincenzo, anzi, se andiamo verso la posta, lo incontriamo di sicuro. Ebbene, tanto meglio, se non le incomoda siamo pronti. E s'avviarono tutti insieme parlando della stagione, della campagna e dello zio, che don Vincenzo nominava sempre con vero rincrescimento. Crede, diceva, che dopo la sua morte mi pare quasi di non viver più nemmeno io?

Aveva appena scritte poche parole, quando l'assistente disse parlando al fondo della classe dietro a lui: Dogliani Vincenzo, laggiù; cosa fai sotto il banco? Ho raccolto il foglio che m'era caduto...... rispose colla voce turbata Vicenzino. E, consegnata la sua pagina, uscì tutto rosso in viso, senza guardare il cugino. Ma questi non ignorava più da che parte gli era venuto quel soccorso.