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I passeggieri furono a terra, d’un salto; ed aiutarono la vecchia signora, tranquillamente. Quindi si rimisero in cammino. La campagna da quella parte era coltivata a vigneti. Le viti, piccole e magre, verdeggiavano in filari. Alcuni alberi interrompevano qua e l

La via correva a tratti sulle vestigia di quel ramo dell'Emilia, che per val di Bormida menava i Romani da Tortona all'antica Sabazia. I dotti, quando ne parlano, rammentano la tavola Pentingeriana, e l'itinerario di Antonino. Romana o no quella via era un macereto, e dava così gran disagio a farla in calesse, che camminare a piedi, sarebbe stata per la povera signora minor fatica. Ad ogni passo il legno pigliava tali scosse, che essa era sempre colle mani per toccare Anselmo che si fermasse: ma egli da uomo rotto a ben altre molestie, la confortava a non vi badare, e starsi sicura; e tirava innanzi per la terricciola di R.... alla volta del borgo di C.... Il quale a chi vi giunge da quelle parti apparisce amenissimo, sebbene schiacciato com'è fra il torrente ed una rupe alta e malinconica, parrebbe star meglio in mezzo alla pianura, che gli si apre dinanzi. Questa non è ampia molto, ma quanto basta per dare aspetto magnifico ad un anfiteatro di colli, sormontati su su da dossi più alti di monti selvosi, che col verde cupo dei loro fianchi, fanno bel contrasto coi sottoposti vigneti, colle piagge ridenti, coi prati e coi campi, dove si lavora in dolcissima pace. Sulla rupe che soggioga il borgo, sorse un castello che fu dei Del Carretto, ed era degli Scarampi quando Vittorio Amedeo, generale degli eserciti di Francia e di Savoia, guerreggiando gli Spagnuoli in quella vallata, lo trovò difeso da dugento di costoro, e ne gli scovò con centoquarantaquattro cannonate giuste. Era l'anno 1625, e di l

Dalle vette eccelse di monte Puccio sorgeva il sole colla sua corona di fuoco a diffondere la luce dorata de' raggi sui boschi e sui vigneti. Irradiati da quel sublime splendore i ruscelli brillavano serpeggianti fra i prati verde-biancastri smaltati dall'armonico velo dei fiorellini azzurri e gialli, e gli uccelletti svegliati dal leggier fruscio delle foglie agitate dalla brezza del mattino volavano liberi e garruli nell'aria tepida per poi posarsi festanti sulle cime degli alberi più alti. Era la natura che, riposata nella pace della notte, si risvegliava e ritornava per l'influsso arcano del disco fondatore alla vita del ; erano i figliuoli della terra che col cessar delle tenebre cessavano dal sonno, e uniti in poetica concordia innalzavano il saluto degli effluvi e dei canti. Era proprio la primavera, col rigoglio della gioventù, colla bellezza del cielo e del creato, col balsamo degli zefiri delle montagne; e l

E pensavo, pensavo. Al mio occhio scappavano i pratelli, scappavano i vigneti, scappavano i colti rapidamente. E qua una chiesicciuola, l

Che dirvi della Borgogna, attraversata nel giorno, con uno splendido sole? È la campagna meglio pettinata del mondo. I prati, i vigneti, i campi di grano turco, i casolari, i castelli signorili, ogni cosa è lisciata, cincischiata, fatta a pennello; ma badate, a pennello di scuola antica, e non gi

E così sognavo, sognavo. Al mio occhio scappavano i pratelli, scappavano i vigneti e i colti e i monti rapidissimamente.

«Il mio esempio fu seguito: tutte le colline favorevoli a questa coltivazione si coprirono a poco a poco di viti, la contrada si popolò di villaggi e nel 1857 uscì da' miei vigneti la prima botte di vino, che in gran pompa e coperta di fiori fu condotta a San Francisco.

Rinfrancatisi alle belle parole del generale Francese, alcuni borghigiani si fecero cuore e salirono in castello. Chi l'avrebbe mai pensato? Di lassù guardando verso mezzogiorno, le colline popolate qua di vigneti baldanzosi, l

Bevo e mi veggo sorgere dentro al pensier profondo Il Reno sacro, i clivi, torri, vigneti e fior. Bevo ed il vin divampami nell'estro suo straniero, Mi batte ed arde un novo cor di poeta in sen. Bevo e mi bacia un alito, un'anima, un mistero Che dal più dolce fiore de la foresta vien.

Il Reno lo avevo veduto più da poeta, parevale, la prima volta, nel mio pensiero eccitato dal Rüdesheimer, lo avevo meglio dipinto senza dipingerlo, in un verso solo: Bevo e mi veggo sorgere dentro al pensier profondo Il Reno sacro, i clivi, torri, vigneti e fior. Questo è il Reno vero diss'ella. Fu appunto a bordo della bianca e verde Criemhilt, tornando da una gita a St.