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Aggiornato: 29 giugno 2025
Così lo stuolo dei neri corvi aveva ammonito e impaurito il povero vegliardo: ed erano questi i pensieri che colle fantasmagorie delle schiere armate, e delle battaglie, e delle rivolte, e delle mine, tornavano più spesso a travolgere la sua testa vacillante; sì che i tepidi sentimenti della compassione e della benignit
Fatto a l'orecchio la man riparo Ansio ogni sillaba segue il vegliardo; Or bieche lanciagli rampogne il guardo, Ora par preghilo...: Per carit
Sovra la rozza panca il vegliardo si scosse. Avea il pianto negli occhi e mormorò: "Se fosse "Viva, avrebbe vent'anni la povera piccina! "Vorrei diventar cieco per averla vicina! "Che sar
La madre e lo zio, pur sempre dirottamente piangendo, strinsero con effusione d'amore la mano scarna del vegliardo, ed attraversato il piccolo portico scomparvero. Il curato li seguì coll'occhio sino a che videli perduti fra le ombre della bistorta callaia, ed allora rientrò e messosi ginocchione presso il lettuccio intuonò il canto dei morti.
L'ammiraglio Candiano vi si recò invece, e quantunque di ragione l'attenzione dovesse in quella notte rivolgersi ai due sposi felici, pure il prode vegliardo, sul quale, come sapevasi da tutti, il dì dopo avrebbe posato il corno ducale, era il vero eroe della festa.
Il vegliardo, in molti mesi di vita principesca, avea alquanto ripulita la sua fisionomia brigantesca, ma Marzio conservava il feroce aspetto del masnadiero romano. Alto della persona e quadrato, era difficile sopportare senza un brivido di timore lo sguardo tagliente che due nerissimi occhi vi lanciavano saettandovi. La sua chioma, nera e pulita come l'ala del corvo contrastava colla lunga barba dello stesso colore brizzolata di grigio in molte parti. Le sue vesti eran forse poco diverse da quelle portate, quando spargeva il terrore per le romane campagne ma alquanto più pulite. Il famoso farsetto di velluto nuovo, non mancava, e se non si vedevano al di fuori di quell'indispensabile accessorio del brigante pistole o daghe. Un coltello-pugnale era di certo religiosamente nascosto dalla parte di dentro. I cappelli sono portati in diversa foggia anche dai briganti e Marzio portava il suo un po' inclinato sulla destra, però di forma somigliante ad un cappello d'operaio. Le ghette di cuoio erano state abbandonate da Marzio ed il suo abito di color azzurro con ampie saccoccie non offriva oltre l'ampiezza alcun'altra singolarit
«De profundis clamavi....» .... Pace a l’anima tua, pace, o vegliardo, Che Dio portasti nel clemente sguardo E nei detti soavi Che ai solitari, ai mesti, Ai deboli, ai fanciulli eri sostegno Che, molto amando, lo spregiato regno De gli umili scegliesti!... «De profundis...» Le cime L’ultimo sole illuminò di rosa. Palpitò nel silenzio d’ogni cosa Una piet
In quel paese alpino, visitato, come si disse, dai pescatori della salute florida, o delle avventure galanti, viveva un vegliardo che chiamavano il Romito.
Il suo cappellano ordinario usciva dalla sacristia per dire la messa ortodossa. Il conte di Altamura andò ad appostarsi alla porta del palazzo. Due signori, l'uno, un vegliardo curvato ed affranto, l'altro, un giovane dagli occhiali turchini, gironzavano sulla piazza. Appena queste due persone scôrsero il conte, si avvicinarono noncurantemente al padiglione ove tenevasi il portinaio.
A quel vegliardo dal cuore appassito, non resta vivo altro sentimento di quel medesimo che lo faceva caracollare baldanzosamente sul suo cavallo parato negli anni primi della giovinezza. Solamente l'oggetto della sua vanit
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