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Aggiornato: 20 maggio 2025
Da lungo tempo la buona famiglia non aveva riveduto il signor Lorenzo, l'unico suo protettore e amico. Sulle prime non aveva sentito il vecchio soldato tutto il peso della perdita di Vittore; e le cure prestate agli orfani del suo commilitone, e un resto di fierezza del suo cuor da veterano gli avevano medicata per qualche mese la ferita. Ma l'abitudine di tutta la vita, ma il vedersi sparire d'intorno a uno a uno i pochi avanzi della gloria dell'Imperatore, coloro coi quali aveva sfidata e vinta la morte le mille volte, i suoi compagni di guerra, i suoi amici, che usava chiamare uomini d'uno stampo perduto; e quel trovarsi tutti i dì solo, sconosciuto, l'ultimo di quegli eroi che portavano scritto nella solcata fronte e nelle ferite del petto i grandi fatti del loro tempo; tutto ciò metteva nell'anima di Lorenzo una sdegnosa tristezza: e questa lo vinceva sì fattamente da tenerlo ancora lontano da que' soli i quali ancora sapevano far sì che qualche sorriso diradasse la sua seriet
«La massima tristezza è di dover rinunziare alla speranza. «L'estrema speranza..... «..... Al bivio formidabile: di vivere peccando o di.....» Queste erano le ultime parole. La frase non doveva logicamente compiersi così: «o di morire per evitare la colpa?....»
Non mi piace quella tristezza. La signora Bellazio ne parlò al figlio: Ora che sei persuaso di non essere ammalato, perchè non vai a fare una visita alle signore Nardi che sono tornate in citt
Quel richiamo alla primavera mentre la brezza vespertina faceva rabbrividire il fogliame dei platani che incominciava ad incresparsi d'oro, quella precoce tristezza d'accento in un giovane che s'affacciava appena alla vita, formavano dei contrasti così intimi e dolorosi che io sentii, mio malgrado, stringermi il cuore. «Ci rivedremo?» gli chiesi, quando fummo per separarci. «Al mio ritorno,» rispose; «parto domani per Napoli.»
Una sera ch'eravamo insieme, lontano dal passeggio elegante, dalla parte del ponte del Varo, e ch'egli pareva ancor più preoccupato del solito, mi raccontò d'improvviso il motivo della sua tristezza, senza che io glielo chiedessi e quando meno me l'aspettava.
Un giorno, io mi destai coll'animo tranquillo, coll'intelletto rasserenato, come chi si sente salvo da un pericolo estremo. Il primo destarmi fu sempre momento di cupa tristezza per me, come di chi sa di riaffacciarsi a una esistenza più di dolori che d'altro: e in quei mesi mi compendiava in un subito tutte le ormai insopportabili lotte che avrei dovuto affrontare nella giornata.
Ti sovvenga che tu pure D'uman frale andasti cinto, Che tristezza allor t'ha vinto, Ch'eri stanco di patir. Lux justorum laetificat. No, pia, no, gentile, Per me non sei morta! Ti veggio, simìle Ad angiolo sorta, Su sposo e fratelli E amici vegliar. Dal ciel mi risuona Tua dolce parola. Che spiriti innalza, Che petti consola: Così gi
Quel soldato era uno dei più vecchi; l'aspetto di quel buon uomo dava indizio di una cupa tristezza che assai teneva della disperazione. S'accosta tutto tremante a que' suoi colleghi, e, «Una gran sventura, amici,» esclamò, «una gran sventura, la più dura, la più insopportabile che mai ci potesse venire addosso!» «La tua faccia è pallida come quella di un morto.
Gli amici di casa venivano a farle visita, tutti i domestici erano occupati per lei, eppure trovava la campagna noiosa. Immaginarsi adesso!... Adesso tutto era tristezza, l’ombra della morte era passata sulla casa.
Poi venne l'ora del pranzo; ed anche a tavola non furono che discorsi vani, o senza importanza, tra i quali il nostro giovanotto se la cavò discretamente, nascondendo il sentimento di tristezza che si era impadronito di lui.
Parola Del Giorno
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