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Quando mi destai, mi vidi in una caserma, ricinto di soldati stranieri. Vicino a me stava l'amico mio Angelo Usiglio. Gli chiesi ove fossimo. Mi disse con volto di profondo dolore: In Isvizzera. E la colonna? in Isvizzera . Il primo periodo della GIOVINE ITALIA era conchiuso e conchiuso con una disfatta.

Quando mi destai da questa specie di sogno, ebbi la paurosa impressione di essere diventato un altro. Certi sentimenti, certe idee, certi sogni anche, formano così gran parte della nostra individualit

Questa volta ci si muoveva davvero; allorché io ne fui proprio sicuro mi addormentai profondamente. Quando al mattino mi destai noi eravamo fermi. Venga pur su dai suoi compagni, mi disse un mozzo. Ma perché ci siamo fermati? Siamo a Savona: ci fermiamo fino a stasera. E avremo altre soste avanti di arrivare a Marsiglia? Oh!... sissignore! Per lo meno si sta dieci ore a san Maurizio.

All'indomani mattina, quand'io mi destai, trovai il mio povero Gin morto; una gomma verdastra gli esciva dalle nari. Allora mi sovvenne di non aver visto Flibbertigibbet pagare il prezzo della scommessa a Ram

Tale era il mio sonno e, diciamolo pure, l'alterazione in me prodotta dal vino che quando mi destai, il sole era gi

Mi addormentai, seguitando ad almanaccare nel sogno; mi destai la mattina scontento di me, ma niente pentito di aver scritta la mia letteraccia. Su quel punto ero fermo, e più inviperito che mai. Erano le otto, ed io stavo misurando per la centesima volta i nove palmi di spazio libero della mia camera da letto, quando mi venne davanti Filippo.

Io mi accasciai sotto la prua con minore coscienza di me medesimo che se fossi stato una pietra. I remiganti batterono le onde. Il sonno pesante dell'angoscia piombò sulle mie palpebre. Quando mi destai ero a bordo d'un immenso vascello galleggiante su d'una immensa pianura immensurabile che mi pareva un universo d'acque, e mirai per la prima volta, esterrefatto, il mare.

Mi raggruppai nel mio letto e ritentai come un importuno il sonno... A mezzogiorno in punto io arrivavo in China, ed avevo fatto un ottimo viaggio, ed aveva tenuto un lungo discorso in latino ad Eugenio sull'amicizia Cicerone, in un angolo della carrozza, aveva ghignato di compiacenza, e mi aveva detto che mia moglie era una bella donna. Mi destai e guardai intorno a me.

Ci mancò poco; quella buon'anima sapeva tirar di coltello più che d'ago: e mi trovai l'arme fissa nelle lonze, quando mi destai, perchè, a dirla, nel momento in cui caddi, mi parve d'avere un sonno, oh che sonno! bisognò chiuder gli occhi: quando mi alzai mi trassi il coltello dalle costole; ero tutto sangue, nei calzoni, nella camicia, nelle scarpe; parevo un migliaccio.

Un giorno, io mi destai coll'animo tranquillo, coll'intelletto rasserenato, come chi si sente salvo da un pericolo estremo. Il primo destarmi fu sempre momento di cupa tristezza per me, come di chi sa di riaffacciarsi a una esistenza più di dolori che d'altro: e in quei mesi mi compendiava in un subito tutte le ormai insopportabili lotte che avrei dovuto affrontare nella giornata.