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Aggiornato: 21 maggio 2025
Stabilito questo principio, doveva derivarne logicamente l'uguaglianza fra gli uomini, perchè la societ
Si è parlato a questo proposito di Alessandro Manzoni; ma il paragone non regge. Alessandro Manzoni rinnegava, tutt'al più, un genere di opera d'arte, il romanzo storico e anche, logicamente, tutte le opere d'arte dove i fatti immaginarii s'innestano sur un fatto reale: il dramma, la tragedia. L'artista ripudiava un genere d'arte in nome d'un principio d'arte.
«La massima tristezza è di dover rinunziare alla speranza. «L'estrema speranza..... «..... Al bivio formidabile: di vivere peccando o di.....» Queste erano le ultime parole. La frase non doveva logicamente compiersi così: «o di morire per evitare la colpa?....»
«Io non dico che tutti i cosmopoliti accettino conseguenze siffatte: dico che dovrebbero, logicamente, accettarle. Seguono, se afferrano una terza via, gli impulsi del core, non l'intelletto: son nostri, incapricciati, per lunga abitudine o noncuranza del retto significato delle parole, a serbarsi quel nome.
Costrutte le coordinate di detti punti, e riportando questi sulla carta dell'I. G. M. al 25.000, si ha una coincidenza assai soddisfacente, le piccole differenze essendo logicamente ascrivibili ai difetti che alle tavolette dell'I. G. M. provengono dalla tiratura, dalla qualit
All'epoca delle elezioni invece di gran comizi di elettori che, secondo il partito, scelgano i candidati che accettino il loro programma, si vedono dei candidati che si presentano da loro a piccole riunioni facendo essi il programma: precisamente il contrario di ciò che dovrebbe logicamente avvenire.
Ora che la giustizia e la pubblica opinione s'acquetavano vedendo logicamente spiegato il mistero, come avrebbe egli potuto sorgere ancora a negare la spiegazione, a denunciare il supposto eroismo della giovane, la supposta infamia dell'assassino che lasciava pagare alla innocente per amor di salvarsi?... Se avesse fatto così, egli stesso avrebbe dato ragione a chi lo diceva amante fortunato della morta e geloso rivale del principe!
Poi, a che pro? Perchè m'occuperei d'individui? Le loro colpe, i loro errori, le loro fiacchezze risalgono a cagioni morali e si ripetono oggi e si ripeteranno in altri negli anni futuri, finchè durano quelle cagioni, sole che importi distruggere. Le generazioni rappresentano, a seconda dalla loro educazione morale, idee o interessi: noi possiamo, quand'esse vivono governate dalle prime, antivederne gli atti e calcolarne logicamente, a pro dei nostri disegni, la capacit
Per intelligenza, intendo uno stato del pensiero quasi interamente intellettivo e volontario. La poesia ideale che io sogno, e che altro non sarebbe se non il seguirsi ininterrotto dei secondi termini delle analogie, non ha nulla a che fare con l'allegoria. L'allegoria, infatti, è il seguirsi dei secondi termini di parecchie analogie, tutte legate insieme logicamente.
E a me, leggendo «Nell'Ingranaggio» questa storia piana e penosa del povero amore dell'Istitutrice, amore sano ed intero e legittimo innanzi alla natura ed ai fatti, che si scioglie logicamente nell'abbandono e nel suicidio, spintovi dalle energie congiurate della legalit
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