Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 11 maggio 2025


S'eran fatte le cose con lusso e i curiosi s'urtavano formando ala presso la porta; alcuni ridevano incoscienti, altri numeravan le carrozze; parecchi s'eran avvicinati alle corone, e s'arrischiavano a toccarne o a fiutarne i fiori. Questo mi diceva come insignificante fosse il cessar d'una vita, nell'insolenza d'altre vite più volgari.

TRASIMACO. Riniego Marte, se non t'ammazzo; ché ti son gito cercando per tutte l'ostarie, dubitando che non fossi restato in pegno, per riscattarti. GULONE. M'hai interrotto un discorso che facea contro la natura. TRASIMACO. La natura fu sempre tua nemica, e sempre le fosti contrario. GULONE. Come uomo di poco spirito, non posso penetrar nella grandezza e magnificenza sua, toccarne il fondo.

Nella calma solenne di quell'ora, in quella solitudine, dove l'occhio del sospetto non arrivava, il Palavicino fu per la prima volta ascoltato con attenzione e con raccoglimento da' suoi compatriotti, al cui orecchio suonarono le seguenti parole: Innanzi tutto, o amici, prese a dire il giovane Manfredo, io debbo domandarvi perdono se v'ho tratto lontano da Venezia senza riceverne prima il vostro assenso; ma il tempo incalzava, ed occorreva di far presto; d'altra parte io mi teneva sicuro, come mi tengo anche adesso, che non vi sareste mai sdegnati con me quando foste per sentire dalla stessa mia bocca i motivi che mi consigliarono.... Io vengo da Milano ch'è poco, voi tutti ne siete partiti che non è gran tempo. Nei motivi della vostra partenza, anzi della vostra fuga, troverete anche quelli per cui ed io e questo mio amico al quale debbo la vita, e questo conte Birago, col quale per molti anni io non ebbi mai accordo, e che fu così generoso da esibirmi per il primo la sua amicizia, abbiamo pensato di condurvi qui. La condizione della nostra carissima terra è a tale estremo di miseria e di ruina, che basta toccarne di volo, perchè tosto ne si apra dinanzi la miserabile scena. che a voi, anche nel mezzo delle allegre feste, fuggisse dalla memoria, io ne ebbi un profondo indizio, cari miei, indizio che mi fece sperar tutto da voi, pel quale compresi che del vostro paese è in voi ardentissimo l'amore. Due notti sono, ritornatevele nella memoria, io ebbi la gioja, , la gioja, di vedervi tutti quanti conturbati e percossi in mezzo alla allegria che vi circondava. Pure, a lungo andare, continuando a dimorare in questa citt

Gran Dio! che dite mai, amabil donna? riprese la Rosina. E che? quella lugubre canzone alluderebbe forse ai casi vostri? , madama: ma se mi è lecito toccarne di volo poetando e cantando, non mi permetterei al certo di tediare col racconto di essi una persona distinta. Ah! mal mi conoscete, signora, e voi non partirete di qui se non dopo aver versato nel mio seno tutte le vostre amarezze.

Qui Mattia cominciava a sballarne di grosse; e chi sa quante lune nel pozzo avrebbe fatto vedere a Marta; ma buon per questa che Tecla, scendendo la scala da non toccarne i gradini per la gran fretta, chiamava lui dalla signora. E vi salirono tutti e tre, Marta raccomandando pianamente a Mattia di parlar basso, per non dare molestia alla povera donna, la quale di nulla si sentiva far male.

Ma intanto che egli s’era posto a sedere sopra un masso vicino, le donne avevano scorto che portava con un musicale strumento. Sicchè vaghe com’erano d’udire qualche armonia; rara sorte in que’ poggi, se non fosse stato talora il suono del liuto di madonna Selvaggia, da qualche tempo però tanto meno frequente; fu un muoversi tutte e far pressa e preghiera al buon Romeo di toccarne le corde. Di che ei per la cortesia ricevuta volle subito compiacerle, aggiungendo che avrebbe anche tentato di far loro udire una certa canzone. Allora esse gli si misero in cerchio, e posarono al piede i brocchetti. Trepidanti poi, le più giovani in specie, per l’atteso piacere, ma pur raffrenando la naturale allegria, s’imposer silenzio, e non intesero che ad ascoltarlo. Sicchè ei levatosi in piè, e toltosi dal fianco il liuto, e trattone un breve preludio, su flebile arpeggio, in questa guisa cominciò a cantare: Son Romeo che mari e monti Notte e finor varcai. Strani casi ed ho racconti Che palesi non fur mai: Vera e mesta istoria è questa Che narrar da voi s’udr

«Ode, signor barone? diceva don Apollinare collo spasimo in faccia, agguantando il braccio dell'Alemanno: i Francesi verranno, e i primi a toccarne saranno i preti!

Orbene, provvediamo subito all'essenziale. Il signor conte ci fa egli la grazia di toccarne a Sua Eccellenza? Un padre come quello non vorr

Benché di sopra so, dolce Dio etterno, che tu me ne dichiarasti sopra quella parola che tu dicesti: Io so' colui che mi dilecto di poche parole e di molte operazioni; nondimeno, se piace a la tua bontá toccarne alcuna parola ancora, sarammi di grande piacere.

Occupata da' Veneti nel 1405 che la tennero fino al 1412, e più tardi dal 1425 fino al 1471 in cui cadde in poter de' Turchi per subire due anni dopo le sorti di Antivari, Dulcigno non avrebbe trovato posto in quest'operetta se non mi obbligasse a toccarne un cenno che lo Zon fece di monete battute per questa citt

Parola Del Giorno

sciolsi

Altri Alla Ricerca