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Aggiornato: 19 luglio 2025
Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni di truppe ordinati dal Maresciallo Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede motivo alla stampa liberale, diretta dal Conte di Cavour, di dichiararsi provocati e di fare appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido e di nazionale ed ai preparativi per la prossima campagna.
Calato il cappello sugli occhi come era solito fare nei momenti più torbidi, l'eroe iniziò la marcia senz'altro col resto de' suoi su Varese; passatavi la notte del 9, ripartiva il mattino seguente per il Lago Maggiore, e tragittato il Ticino a Sesto Calende approdò la sera del 10 agosto a Castelleto presso Arona.
La donna era per lo meno tanto desiderosa di farmi le sue confidenze quanto io di ascoltarle. «Noi siamo di Castelletto sulla riva destra del Ticino. «Nostro padre faceva il pescatore, il barcaiuolo tra Sesto Calende e il nostro paese e un po', come tutti dalle nostre parti, il contrabbando di tabacco.
«Da poco in qua i pochi Russi viaggianti si fermano in Isvizzera, nel Canton Ticino, che è come un pezzo di Italia, a Lugano, citt
Cacciati gli austriaci dal popolo, il re costretto dalla minacciosa attitudine dei propri sudditi, passa il Ticino cinque giorni dopo la vittoria lombarda, collo scopo reale dichiarato alle potenze europee di soffocare lo sviluppo della rivoluzione e con quello apparente dichiarato agli italiani di aiutarli fraternamente all'espulsione degli austriaci oltralpe.
45 Ecco un altro Francesco ch'assimiglia di virtù all'avo, e non di nome solo; che, fatto uscirne i Galli, si ripiglia col favor de la Chiesa il patrio suolo. Francia anco torna, ma ritien la briglia, né scorre Italia, come suole, a volo; che 'l bon duca di Mantua sul Ticino le chiude il passo, e le taglia il camino.
Il leone, il popolo, si scosse e ruggì. Ruggì spontaneo, fidando nella propria potenza. E il ruggito fu tale che gli Austriaci impauriti, tremanti, s'appiattarono nelle fortezze. La vittoria era consumata, quando Carlo Alberto, per non balzare dal trono, varcò il Ticino. E dietro a lui, per non perdere l'utopia, lo sciame dei moderati.
Ma qualunque fosse il piano strategico, è certo che il generale Ramorino, che con la Divisione Lombarda fronteggiava il Ticino nella posizione della Cava, ed a cui era stato dato ordine preciso di arrestare la marcia del nemico ove questo avesse passato il Ticino a Pavia, e, come segnale al Comando Generale del passaggio, tirare moltiplicati colpi di cannone; questo generale, contrariamente a tali ordini precisi, non sparò neppure un colpo, non fece atto di resistenza, nè si ritrasse, sopra Sannazzaro e Mortara ove corpi piemontesi avrebbero potuto trovarsi concentrati il mattino del 21 per dargli man forte, appoggiati ad ottime posizioni.
E dir ti voglio ancora che 'l ricordar de gl'Istri a la mia mente tornato ha MOPSO; MOPSO, in cui contende il favor de le Muse e lo intelletto. del terminar le sanguinose liti de' più audaci pastor. Or quanto e dove ei sia per TIRRENIA arso e quanto egli arda, e quanto abbia per lei cantato e canti, fan chiara fede il Po, il Ticino e l'Arno che mille piante han di sue rime impresse.
Dal 5 al 6 s'imbarcava con tutta la sua brigata, meno alcune compagnie lasciate a Como, alla volta di Lecco e nel giorno in cui l'esercito alleato varcava il Ticino, egli toccava la destra sponda dell'Adda. Non vi si fermò a lungo; chè il dì appresso tenendo sempre ai monti ripigliò la marcia per Caprino e Almeno.
Parola Del Giorno
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