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Quella lettera doveva arrivare, e la Teresa l'aspettava. Tuttavia nel vederla sul suo tavolino, il sangue le dette un tuffo. Sentì come una voce che le dicesse: Se ciò che attendevi è giunto, quali ragioni d'indugio avrai più?

Chiudete anche l'uscio... E quando sentì che tutto era sbarrato come una prigione, stese la mano all'astuccio dei zolfanelli, che stavano sul tavolino, e strofinando un cerino se lo tenne acceso davanti agli occhi come una candela, finchè non sentì la fiamma attaccargli la punta delle dita.

L'ultima sera di dicembre del 18... il mio portinaio mi mise sul breve tavolino che mi serviva da tavola da pranzo e da scrittoio una lettera sulla cui busta era stampato tanto di Ministero della Pubblica Istruzione. Il decreto di nomina. Professore finalmente!

L'unica noia un po' grossa era quella di mettere in ordine le carte, che ingombravano il tavolino e i cassetti del conte. Sul tavolino, per esempio, c'erano alcuni fogli pieni di versi e di cancellature; il principio di una ballata, che portava un bel titolo, scritto a grossi caratteri: La Ninfa del Lago. Che? disse Aminta. Scrivevi dei versi?

Avuto l'incarico dalla direzione, si mise al tavolino a fianco della vecchia scrivania del direttore e scrisse più di una colonna colorita, spigliata, nervosa, paragonando il violatore di fanciulle al Borgia crapulone.

Guardai l'uscio, e vistolo chiuso e non socchiuso, rivolsi di nuovo gli occhi al tavolino... Era sparito anche il vasetto!

Le tre coppe si urtarono lievemente, qualche goccia cadde sul tavolino. Perchè beviamo ai due milioni? chiese Loredana d'un tratto, come ricordandosi. Che cosa vuol dire? Nulla, nulla, vuol dire, interruppe l'amante. , vuol dire qualche cosa, insistette Loredana.

E sul rotondo tavolino di mezzo, veggo il Rome dello Zola mandatomi dall'autore, e che aspetta che io lo rilegga per intero, perchè ne ho letto saltuariamente parecchi capitoli nelle appendici del Journal e della Tribuna. Eh, no, caro Ojetti e questo non mi sembra il minore dei suoi equivoci no, quel romanzo non è per me un argomento di dimostrazione in favore delle mie teoriche.

Un giorno, mentre egli stava leggiucchiando a tavolino, aspettando l'ora del desinare, suo padre entrò nella camera. Il signor Amedeo non metteva mai piede col

Cercherò informazioni.... Potrei domandarne a voi stessa... ma la fonte è un po' sospetta!... Oh! rispose la principessa con un bel sorriso, che metteva in mostra i suoi denti bellissimi: e battè la mano sul tappeto del tavolino, che avea alla sua destra. Ma ditemi, riprese, sareste forse geloso? Eh... chi sa? soggiunse il principe, che carezzava con una mano i suoi lunghi baffi.