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Aggiornato: 4 giugno 2025


Tutta questa regione, indescrivibile paradiso, la visitammo nella fioritura d'un limpido maggio. Voglio adesso parlarne un poco, almeno dell'ultima tappa da Popoli a Tagliacozzo, perchè parlare dell'interessantissima Aquila mi porterebbe via troppo tempo.

E Giacomo Cènci poteva anch'egli chiamarsi immune della strage paterna, imperciocchè il padre non fosse rimasto ucciso nel ratto di Tagliacozzo: però la sua coscienza non era pura davanti agli uomini, molto meno davanti a Dio.

Prendemmo di buon mattino una carrozza per andare a visitare il campo di battaglia di Corradino e la vicina Tagliacozzo. Era un'incantevole mattinata primaverile, il monte Velino coi suoi campi di neve, tutti i solenni monti d'intorno, lo specchio azzurro del lago, le castella merlate sui verdi colli, risplendevano in un'atmosfera limpidissima: tutto aveva un aspetto fantastico di linee e di forme nella placida tranquillit

La vittoria di Carlo innalza parte guelfa in Italia. Risorgon pure i Ghibellini, e chiaman Corradino all'impresa del regno. Sollevasi per lui la Sicilia. È sconfitto a Tagliacozzo, e dicollato a Napoli. Carlo spegne la rivoluzione in terraferma con rigore, in Sicilia con immanit

A Tagliacozzo la via Valeria finisce a cul di sacco. Nessuna strada carrozzabile conduce in Sabina, dove noi volevamo andare; vi sono solo strade mulattiere sul ripido dorso dei monti. Noleggiammo dei cavalli da montagna, grosse bestie dall'ossatura poderosa, che sono abituate ad arrampicarsi per questi sentieri dirupati.

Nell'interno di questo palazzo trovammo grandiose sale adorne di antichi ritratti di famiglia, i cui nomi nessuno più potrebbe dire. Alcune pie suore vi tengono ora una scuola per bambine. Noi ammirammo stupiti la giovinezza, la grazia e la bellezza di forme di due fra queste monache, che eran venute dal Piemonte. Esse ci fecero visitare compiacentemente tutto il palazzo, e anche la cappella notevole per antiche pitture. Questi dipinti, del secolo XV, sono però molto ritoccati; fra gli altri vi è una bella adorazione della Vergine e del Bambino. Anche la loggia del palazzo è degna di nota; queste logge, così belle e pittoresche, non mancano quasi mai nei palazzi baronali. Quella di Tagliacozzo mi ricordò esattamente l'altra del palazzo colonnese a Genazzano, nella quale son dipinte le citt

Correvano gli ultimi giorni del 1268 quando, perduta la battaglia di Tagliacozzo, giungevano su questo lido, fuggiaschi e pieni di terrore, il giovane Corradino, il principe Federigo d'Austria, il conte Galvano Lancia con i suoi figli, insieme coi due conti della Gherardesca, parenti dell'infelice Ugolino che i versi di Dante hanno immortalato. Venivano da Roma dove, come narra il cronista Saba Malaspina, avevan cercato rifugio dopo la sconfitta, e dove era rimasto Guido da Montefeltro, quale vicario del senatore Arrigo di Castiglia. Corradino era giunto col

Avevamo intenzione di vedere Rieti, Aquila e il Gran Sasso d'Italia, scendere dai monti di Popoli al lago Fucino, visitarvi le opere di prosciugamento del Torlonia, festeggiare la gloriosa resurrezione dell'Impero tedesco sul campo di battaglia dell'ultimo Hohenstaufen, e poi tornare a Roma per Tagliacozzo sulla via Valeria.

Il partito reazionario era molto forte in Tagliacozzo, secondo ci fu detto, ed il passato governo napoletano conta ancora in questa citt

Lo stemma d'Aragona dimostra che la costruzione del palazzo va attribuita ad un Orsini; infatti molti Orsini entrarono nella famiglia degli Aragona di Napoli. Questo castello fu forse costruito da Giordano Orsini; il nemico di Cesare Borgia, si chiamava de Aragonia, conte di Tagliacozzo.

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