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Aggiornato: 13 luglio 2025


Grazie! mormorò l'Ariberti, commosso da quella triste schiettezza. E diede frattanto un'occhiata furtiva a quel giubbone di color tabacco, che gli parve risplendere, appiccato alla parete, più glorioso di uno stinco di santo.

Prima di giuocare una carta si bagnava il pollice in bocca, e alla fine d’ogni partita tirava fuori la scatola di tabacco colla Madonna sul coperchio, ne offriva agli uomini, diceva le sue barzellette alla signora, e tirava su pel naso la sua presa, con una profonda aspirazione.

E amendue si misero a battere le mani e gridare evviva. Ma Cucchi poco stante prese un fido pecoraro e gli consegnò per Garibaldi la notizia dell'entrata dei francesi in Roma con un bigliettino ravvolto a guisa di pillola in un pezzo di stagno per tabacco da fiuto, che il mandriano depositava in bocca tra i mascellari e la guancia protetta da folta barba.

Monta su, caro, ti prego.... Vetturino, alla Gettata!... Poi, accomodatosi nel suo cantuccio, battendo con la mano sul ginocchio dell'amico, esclamò giocondamente: E così? E così? ripetè l'altro, come un'eco. Cavata di tasca la borsa del tabacco e cominciando ad arrotolare una sigaretta, soggiunse: Che fai?... Sei contento?... Lavori? Lavoro, . E tu?

Il guardiano dei cappuccini di Sapri mi ha mandato due casse contenenti camangiari, limoni, aranci, salagioni, qualche libbra di tabacco da fumare e da fiutare, un po' di tela, altri piccoli doni, zucchero, rosolio, caffè. Io ho scritto pel guardiano qualche predica che egli ha recitate nel suo quaresimale a Policastro, con grande soddisfazione di monsignor Laudisio, innanzi a lui ed al suo seminario. Io aveva rifiutato un compenso in denari da quel povero religioso; e si redense con quei regali. In ogni caso se coloro, che asseriscono adesso che le casse contenevano delle armi, ebbero questo sospetto allora, perchè nol parteciparono alle autorit

Morella servì ai suoi ospiti un liquore di oro, il quale sembrò, quando lo si ebbe cioncato, un fiotto di lava incanalato nelle vene. Un'altra carola delle baiadere, più strana ancora, rigettò i tre ambasciatori e le loro dame verso i divani, verso i bocchini di ambra dei vasi, ove il tabacco e lo hatchich bruciavano.

»Diffatti seppimo quella stessa sera che avevamo perduto il nostro povero padre. Sorpreso dai doganieri austriaci mentre stava scaricando del tabacco, aveva tentato di fuggire ed era riuscito a prendere il largo. Ma essi gli avevano fatto fuoco addosso e pur troppo le due fucilate da noi intese non avevano fallito il segno... »Mio caro signore, pensi un po' alla miseria in cui ci trovammo.

Non nei caffè come in Germania, ma in apposite sale, il bigliardo contava pure i suoi cultori. Non birilli, non bersaglio e, incredibile, non tabacco da fumo.

Tu, poi, sei di fatto più forte di tuo fratello e in questo caso la tua forza produrrebbe sopra Cesarino lo stesso effetto del peso dell'acqua sul sughero, poichè anche il peso è una forza. Così ebbe fine la lezioncina sul sughero. Io spero che voi, care bambine, sarete in grado di ripetermela. L'Ernestina si alzi e cominci. Il tabacco.

Poi piegò la lettera in un certo modo, la suggellò senza alcuno stemma e la rimise al prefetto. Scusi, Eccellenza, e l'indirizzo? Ah! , sclamò il marchese. Scrivete. Il prefetto prese la penna, il marchese dettò: Al signor Antonio, mercante di tabacco, Piazza della Carit

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