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Aggiornato: 11 luglio 2025


Nel suo dolore, quasi che l'anima gli si fosse oscurata per sempre, aveva fatto il voto di sagrificare al perduto compagno il più caro sogno de' pensieri. Non disegnava più, e ben di rado lasciavasi vedere in casa del vecchio pittore; il quale dal canto suo era inconsolabile d'aver perduto non uno, ma due figliuoli in una volta. In quell'intervallo, rinacque ardente in Damiano il desiderio degli studj i più severi. Fu l'anno prima che seguisse la morte del suo povero padre, quando cominciò a frequentare il liceo pubblico; e la nuova parola della scienza l'aveva riscosso profondamente. Studiò assiduo per molti mesi, non senza grave timore ne' suoi che potesse cadere ammalato. Egli credeva e amava, aveva cominciato a vagheggiar la verit

Lunga stagione in questi studj spese; Poscia a' popoli infermi egli sovvenne; Glorïoso si fe'; d'ogni paese Il suo bel nome a la notizia venne. E l'istesso Ottoman, come l'intese, A se chiamollo, ed in gran pregio il tenne, E quale avesse in lui dimostrò fede; Che de la vita sua cura gli diede.

E così tiene quelli che vogliono essere tenuti, e usa grande arte per indurgli a volere, piglia i volgari con le lascivie, con le ricchezze quelli che son dati alla vita civile, e con la gloria quei pochi che si danno agli studj della filosofia.

Ed altri raffronti siciliani, friulani e francesi, vedili nel dottissimo commento del prof. A. D'ANCONA al citato Contrasto (Studj sulla letter. ital. de' primi secoli, Ancona, 1884, p. 417-18). Bene il critico insigne:

Ma di un sommo poeta non si deggiono così ricercare le notizie della vita domestica, come quelle degli studj e degli onori per essi ottenuti. GABRIELLO CHIABRERA, uscito dagli anni della prima gioventù, e dalle istituzioni puerili, cominciò a praticare in Roma con Paolo Manuzio amico di Massimo suo fratello, e ascoltavalo ragionare: poi recandosi alla Sapienza, udiva leggere Marcantonio Mureto, ed ebbe con lui familiarit

«Giovanfrancesco Pico dalla Mirandola, figlio di Galeotto fratello di Giovan Pico, era nato, dice il Tiraboschi, nel 1470. Attese agli studj in Ferrara, dove di molto aiuto dovette essergli l'assistenza e l'esempio del suo zio Giovanni, che ivi fece lungo soggiorno.

Sulla Gazzetta di Venezia fra i decessi non trovo il suo nome. Dio Ti ringrazio. Ma che futuro mi prepari? Premiami di questa mia solitudine, di questi miei studj, delle mie speranze in Te! 13 aprile. Giorno di Pasqua. Jeri a sera mi commossi dolcemente. Venendo a casa, come sempre ho pensato a Lidia!

Delle sue cognizioni si giovava onde saper escire dalle situazioni difficili, e degli studj, della lettura per occupare lo spirito, e ricreare la sua solitudine. Il duca suo marito era dottissimo: perciò si era cattivato il marchese del Faro. Don Francesco aveva molto ingegno, uno spirito pronto, che talora volgeva all'aspro, al mordace.

D'altra parte, siccome dappertutto intervenivano tutti i più distinti ingegni di quel secolo, da principio non stette ostinato nel suo proposito di viver solo, perchè credeva d'avere a raccogliere qualche diletto e qualche utile nell'assiduo conversare con tante e così distinte intelligenze; l'amore dei buoni studj a que' tempi, e in quella citt

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