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Aggiornato: 11 giugno 2025
Ma io non ho potuto trattenermi dal dire in inglese all'istitutrice di casa Guerini additando il nostro eroe: Potete ringraziare Vittorio Morandi se non siete stati morsicati da un cane idrofobo. Come idrofobo? disse la signorina. Sicuro, proprio così, guardate, e le facevo osservare la lingua nera e la bava che usciva dalla bocca del cane steso morto per terra.
Lottano a terra. Mamma mia!... Nun l'accedite!... Nun l'accedite!... I carcerati fanno per avanzarsi. Don Giovanni si leva col coltello in mano, e li affronta. Peppe è rimasto steso a terra. Romore interno di gente che accorre.
Il braccio destro pendeva giù dal letto, ed il sangue sgocciolava ancora per terra. Il sinistro era steso lungo il fianco ed immerso nel sangue che aveva inzuppate lenzuola e coperte. Ma un grumo che si era fermato sulla ferita aveva arrestato l'emorragia. Oh mio Dio!
Ed io sono qua vivo e sano per vivere chi sa fin quando... non vi fate lusinghe su questo punto, chè conto invecchiare di molto... Adolfo invece è steso nella bara... a questo momento gli salmodieranno gli uffici de' morti... stassera gli faranno la sepoltura... Mi par di vederlo... bianco bianco... le sue belle chiome nere scomposte... Aveva delle belle chiome il leggiadro giovine...
Certo qualcuno lo avrebbe compreso, compatito almeno: qualcuno gli avrebbe steso benevolmente la mano. Vere anime superiori esistevano nel mondo; aveva letto tanti libri dettati da un alto pensiero; scritti da uomini veramente liberi.
Carlo, più volte a grande istanza da lui supplicato, ordinò che sollevasse la lancia, cosa che il Contestabile fece molto volentieri; e quindi affannoso andò co' sergenti a soccorrere il Monforte, che privo di sentimento trovarono steso per terra, e con modi soavi trasportarono alla sua abitazione.
Fuori, sul prato, abbiamo assistito ad un altro spettacolo. Una compagnia di saltimbanchi avea steso un tappeto, tirata una corda, e facevano salti ed esercizii ginnastici. C'era una bimba, tanto carina, che l'avrei mangiata coi baci.
Una mattina indugiò dieci minuti a recarsi al suo lavoro. Ciò parve enorme. Si mandò per lui: era steso, immobile nel letto. Era morto nel sonno. La fisonomia placida, veneranda, le mani conserte sul petto, lo avresti detto un santo, piuttosto che un vecchio assassino. Il giorno stesso della morte di lui fu chiamato a sostituirlo, nella stanza del soprintendente, Roberto.
Ed ora, lettori miei, voglio presentarvi un personaggio romano, che sta esposto rigido e morto sul suo letto di parata fra le torce che ardono, contemplato avidamente a bocca aperta da numerosa folla, particolarmente di popolani, che non osavano innalzare i loro sguardi verso di lui, mentre era vivo e che si levavano timidi e rispettosi il cappello quando passava nella sua carrozza di gala. Era un cardinale, ora giace in una sala del palazzo della Consulta, steso sul letto funebre rivestito delle sue principesche vesti rosse. Che meschino apparato per un uomo che governò lo Stato romano, ed il cui nome fu congiunto agli avvenimenti più grandi della storia contemporanea! La sala è piccola e non è delle più pulite. Le stoffe di seta nera del letto funebre sono vecchie, logore, macchiate, rappezzate in più punti, e di certo hanno gi
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