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Aggiornato: 5 ottobre 2025
Il principe Alessio, diritto, immobile, a testa alta, guardava anch'egli fiso l'imprevisto accusatore. Come potete asserirlo? domandò ancora il giudice. Lo so. Quali prove ne avete? Nessuna prova materiale; tutte le morali certezze. Chi l'avrebbe uccisa? Il giovane stese il braccio appuntando l'indice contro il principe e la straniera, e disse: Costoro.
Ebbi appena il tempo d'esclamare: Signorina Carolina, addio... Ella, ritta in mezzo alla via, immota, pallida, stese la mano... La udii mormorare: Addio, signor professore... E il carrozzino partì, velocemente, tra nugoli di polvere. TOT
Il pietoso cieco cui assai stava a petto la Marcellina, giacchè era colei che più sovente in Nebiolo gli era cortese di soccorso, e quando era ammalato veniva a prestargli le proprie cure e divideva con lui il suo pane, stese la mano tremante sul capo della cara fanciulla, la blandì dolcemente dandole parole di speranza e di refrigerio.
Nino! esclamò il giovine arrossendo: e gli stese la mano che l'altro affettò di non voler prendere. C'è la peste in casa mia che non ti si vede più? Allora egli mentì. Era stato ammalato, aveva avuto delle febbrerelle nervose, che l'avevano lasciato debole di molto: quella mattina s'era sentito meglio, e aveva voluto far quattro passi.
Saremo di ritorno dopo domani, disse Nancy per la terza o quarta volta, anzi, forse domani. ~Folse~ domani, ripetè la piccola, che faceva sempre eco a quello che si diceva. Nino si avvicinò alla finestra e stese la mano per toccare la manina della bimba. Cosa dici tu? chiese ridendo. Domani? Ma tu non sai neppure quando sia domani.
Mi stese la mano, così dicendo, e strinse forte la mia. Era contenta di me; ed io incominciavo ad esser contento di lei, tanto che dimenticavo perfino la storia del povero Leopardi a Recanati. Quand'ecco (il quand'ecco è di rito in questi casi) si sente un fruscio tra i rami bassi delle carpinelle, e un cane mi sbuca di l
Capiva che ormai bisognava contare con quell'uomo se voleva che il principe fosse eletto, se voleva che acquistasse il giornale, se aveva a cuore davvero l'esito di quella impresa. Fabio lo salutò dunque cordialmente, e gli stese la mano. Che noia! disse il Caruso, dopo avergli reso il saluto con il suo fare stanco e spingendo in avanti il labbro inferiore e socchiudendo gli occhi.
Sono minaccie codeste che vi tradiscono, rispose Gervaso; se voi foste veramente quello che vi fate credere dopo il biglietto che vi ho scritto, dopo quello che vi dissi, in luogo d'adontarvi, m'aveste riso in faccia e trattato da povero pazzo. Ed io invece vi credo uno sfacciato impertinente e come tale vi scaccio da casa mia. Il conte stese la mano sul campanello.
Ci mandò un sorriso collettivo, e stese la mano al dottore, il quale, con mia meraviglia somma e somma dolcezza, chinò il bel capo e baciolla. Allora vi fu uno scambio di sguardi che non dimenticherò mai. Quello di Don Luigi pareva dire: «Voi sapete come e perchè!» E quello del medico, corrucciato prima terribilmente, poscia d'un subito rassegnato: «Pur troppo!»
Oh, conte Della Rocca, buon giorno! disse, e stese verso di lui la piccola mano affettata, arriva proprio a tempo per una tazza di thè! Aldo s'avanzò, passando davanti a quattro o cinque signore e a un vecchio, che sedevano intorno a lei, e si chinò a baciarle la mano. Ah, non doveva essere il segretario? Benissimo. Non era il segretario. Era il conte.
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