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Aggiornato: 15 giugno 2025
Vengo per invitarti a pranzo, e sento dalla signora Zita degnissima, che sei tornato poc'anzi di viaggio e che non hai dormito stanotte. Belle imprese, signorino! Come se aveste vent'anni! Li ho avuti per l'appunto stanotte; rispose il commendatore Ariberti, sorridendo malinconicamente e stringendo la mano all'amico, mentre questi correva coll'altra a tastargli il polso.
Stesa fra il letto e il muro ei la trovò stanotte. Sul cuore un grumo oscuro di sangue; fra le dita la rivoltella; calmo il volto, come in vita; bella qual’era ai lieti anni di giovinezza, quando mirti e roseti non eran freschi come il fior de la sua bocca, il fior de le sue chiome. Nulla lasciò: nè pure un foglio che dicesse
Lo saprete insieme colle cose gravi per le quali sono venuto stanotte. Ah, gli è vero: parliamone dunque, e subito. Paulo majora canamus! disse il Giuliani. Eccoci ad ascoltarti. Ed egli, e gli altri tutti, si raccolsero nel più profondo silenzio per udire le cose gravi dell'amico Assereto.
Sai, è freddissimo; non è un gusto prendere il fresco, stanotte. Ah! se tu stai alla finestra, io sto in istrada; non è peggio? Ancora; senti: non essere così testarda, Scolastica.... Un secondo soffio impedì a Matteo Vento di udire. Egli fremeva.
Nelle prime ore d’una uggiosa giornata, si presenta torvo in viso al suo nobile debitore, il quale dormiva tuttavia la grossa. «Eccellenza, gli dice con aria di mistero e di disperazione, stanotte, tentato dal mio maligno genio, ho giocato, e perduto dugent’onze. Io non ho come pagarle...; vengo da V. E., non a riscuotere il mio credito, ma ad implorare un aiuto...».
Quando il gallo cantasse a mattutino, Vedreste, o bimbi, un gran giardino a fiori, E tramutato il mondo in Norimberga. Stanotte a mezzanotte, quando spunta La dicembrina luna, Andiam, devoti amici, sulla punta De' piedi a meditar presso una cuna. Nel tenero sorriso De' bimbi che riposano È in terra un luccicar di paradiso.
Pietro, tornato in silenzio, guardava il suo interlocutore con gli occhi stralunati. Dopo alcuni momenti ripigliò: Sapete che mi è morta la moglie?... Stanotte durante la tempesta, nello spavento di quelle saette!... È una gran disgrazia per me! E mentre diceva così, volgeva gli occhi in giro, scrutando le faccie chiuse, atteggiate a una indefinibile espressione di scherno.
Stanotte andremo a Modica, raccoglieremo i cugini della citt
Voi siete entrato qui nel parco anche stanotte... per compiervi qualche azione trista... poichè, alle intimazioni di Emilio, siete fuggito come un ladro e avete lasciato questo bottone, che manca al vostro uniforme.... Perchè stanotte siete entrato nel mio parco? Roberto taceva.
Nel rifar la via, l'un de' servi, volgendosi all'altro che camminava a testa china: Convien confessare, diceva, che l'uomo ha dei presentimenti. Perchè dici tu questo? Perchè non ho mai veduto la duchessa così conturbata e stravolta come stanotte.... pareva fuori di sè.... e certo, senza saperlo ella aveva qualcosa in sè stessa che l'avvisava di tanta disgrazia.
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