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Aggiornato: 26 maggio 2025
Ciò non ostante.... Oh! È spaventevole, dottore! Aveva ella qualche tristo presentimento? Non si sedette accanto a me al solito posto, ma dietro al tavolino con la scusa di accendere una sigaretta. Io rifiutai quella che mi era stata offerta, sottilissima, troppo profumata pel mio gusto. Non dite nulla? Che guardate? Questo spillone? Sembra un pugnaletto.
Con una mano si tolse la sigaretta di bocca, esalò lentamente con voluttuosissimo godimento il fumo dalle labbra ristrette e dalle rosee narici, e aperse le braccia, ripetendo: Ferite! Sì, è vero dissi Se vi amassi in modo estremo.... Mi accostai, scartai con una mano la trina, appuntai lo spillone in direzione del cuore.... ... farei... così!
Il guasto è qui, nel mio cervello.... Dottore, liberatemi da questo cerchio alla fronte!... Strappatemi questi chiodi dalle tempie!... Non voglio impazzire!.... È orribile!... Se non è morta, se ha potuto soppravvivere al colpo dello spillone conficcatole nel seno... è lei, la maga, che continua a tormentarmi!... Non crollate la testa.... È lei!... Che male le ho fatto? L'amavo!.... Oh!
Nora, entrando nel salotto basso, tetro colle tappezzerie giallognole, trasudanti l'umidore, aveva sentito venirsi in faccia una zaffata di rinchiuso e di cavoli riscaldati: si guardò attorno: appeso in alto, alla parete di mezzo, il ragionier Vigliani collo spillone di brillanti, sorrideva dal suo grande ritratto ad olio, fra le oleografie di due sultane.
Lo spillone era penetrato senza nessuna resistenza fino alla capocchia.... Non diè un grido.... Travolse gli occhi e mi si rovesciò addosso, con un lieve sussulto per tutto il corpo. Che cosa io abbia fatto dopo non so.
Giacchetta e panciotto di velluto nero, cravatta di seta azzurra con spillone di corallo, calzoni attillati di panno grigio sotto agli stivaloni verniciati: aveva una catenella d'oro, anella d'oro alle dita, in capo un cappello di feltro grigio a falde strette, alto di cocuzzolo, con una bella penna di falco.
Così parlando, la bella portò al labbro un elegante spillone d'argento, sulla cui estremit
Il re era questa volta più animato del solito e ne potemmo distinguere tutti i lineamenti; la testa pettinata a trecce in cui è conficcato uno spillone d'argento; pochi baffi corti e poca barba sotto il mento, fronte molto fuggente, occhio penetrante, naso leggermente aquilino, sorriso benevolo, ma serio; zigomi assai pronunciati; in complesso i tratti piuttosto caratteristici e fisonomia cordiale, ma severa; ha 44 anni ed apparentemente tanti ne mostra.
Il costume generale dell'Abissinese è lo scemma, specie di lenzuolo bianco attraversato da una striscia scarlatta di cinquanta centimetri di larghezza: il bianco si ottiene da cotone coltivato in alcune provincie, filato e tessuto in paese, il rosso è filo importato d'Europa, e come per questo motivo è la parte più costosa, i poveri lo sopprimono e più si avanza nell'interno, più si restringe, diventando maggiormente caro pel trasporto. Il genere dell'abbigliamento e l'eleganza del modo di indossarlo portata dall'abitudine, lo rendono quanto mai pittoresco: le persone più agiate o che occupano alte cariche vi aggiungono una semplice camicia od un paio di calzoncini in tela bianca: il povero è meschinamente coperto da un cencio qualunque o qualche volta da una semplice pelle alla cintura: i bambini spesso come natura li fece. Le donne si fanno una piccolissima treccia che gira sul fronte e scende dietro le orecchie, e pettinano il resto della testa con una massa di treccine che partendo dal fronte, nel senso longitudinale del capo, scendono a radunarsi alla nuca. Gli uomini portano capelli corti, o in segno di distinzione cinque grosse trecce che pure scendono dal fronte alla nuca, e questo serve a dar loro aspetto assai marziale. Le prime spesso, i secondi qualche volta, uno spillone d'argento conficcato nei capelli. Le ragazze, in segno della loro verginit
Ce n'è uno che deve essere in fondo a una camerella sotterranea. Piange come una disperazione. Il suo lamento arriva nella mia cella come quello di uno che sia stato male ammazzato in una cantina. Ecco che grida più forte. Mamma! mamma! Taci, taci, tormento delle mie viscere, tu mi passi per le orecchie come uno spillone puntuto. Abbiate piet
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