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Aggiornato: 25 giugno 2025


E che avvenne poi? aggiunse il giovanetto impaziente. Il vostro misero genitore, appena ricuperati i sensi, si trovò in uno dei sotterranei dei palazzo destinatogli per carcere; ivi languì vari anni, e poichè ben poche persone avevano veduto il giovane uffiziale esser trasportato presso lo zio, fu a costui facile sparger voce che egli si era allontanato per correr dietro alla sua amante.

Madisse Emilia, «perchè mai que' pirati non si contentavano della cava, e perchè stimavan necessario deporre i loro furti nel castello? La cava, madamigella, stava aperta a tuttiripigliò il giovane, «ed i loro tesori sarebbero stati in breve scoperti. Ne' sotterranei invece erano sicuri, finchè il castello incutesse terrore.

Orazio co' suoi giovani Romani, avrebbe potuto scansare il combattimento scendendo colla sua gente giù pe' sotterranei. Ma sdegnando una ritirata prima di misurarsi coi mercenari della Corte papale fu deciso di tener fermo. Perciò si costrussero prontamente della barricate a tutte le porte del Castello si aprirono feritoie, ed infine si tenne pronta ogni cosa per la difesa.

Una bottiglia di vino bianco lucido trasparente color dell’ambra animò la conversazione che divenne sempre più animata e briosa. Il maestro raccontava le sue paure al tempo dei Tedeschi, quando cominciò a sospettare che il capitano Bonifazio appartenesse alla setta dei Carbonari. Egli si trovava gravemente compromesso e sognava tutta la notte sbirri, catene, sotterranei, e la forca!

Gli emigrati Ansiglioni e Silvestri trassero a loro l'ingegnere Giuseppe Bossi, il quale assunse l'incarico di esplorare le caserme, e scegliere i luoghi opportuni ove collocare le mine. Lo coadiuvarono i muratori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, i quali di notte tentarono varie esperienze inutilmente per trovar modo di introdurre barili di polvere ne' sotterranei della caserma Serristori.

Marzio conobbe come altri misteri di delitto rinchiudessero cotesti sotterranei oltre quelli che contemplava, e drizzò il volto dalla parte donde veniva la voce; ma Francesco Cènci sopraggiunge ansante in quel momento, e lancia contro il servo temuto uno sguardo pieno di bile e di sangue; sprillo di veleno uguale a quello che getta il rospo inacerbito.

Si narra che la continua tirannide che esercitavano sui loro sottoposti sia stata la causa di tale perdita. Finchè il loro governo come una maledizione posò sui poveri sudditi, che riempivano le carceri, e spesso erano anche precipitati nei pozzi sotterranei della fortezza, i lamenti del popolo si alzarono alti e strazianti. Un caso segnò il momento della liberazione. Nel novembre 1454 quindici giovanetti schernirono per via due monaci e aizzarono contro loro dei cani: i fratelli del chiostro se ne lagnarono presso l'abate e la notte seguente questi mandò i suoi birri alle case ove abitavano i giovani, appartenenti alle più note famiglie del luogo, e al cader del sole la popolazione vide i quindici infelici impiccati alla forca, in un punto che anche oggi si chiama Colle delle Forche. Allora la popolazione si sollevò, assalì il chiostro, uccise i monaci, li precipitò dalle finestre nell'abisso, e devastò l'abbazia. In seguito a questo fatto, Callisto III, il 16 gennaio 1455, ridusse Subiaco in commenda e dispose che un cardinale ne godesse i ricchi beneficî, sotto il titolo di abate; ed il primo fu il dotto spagnolo Juan Torquemada, cardinale di Santa Maria in Trastevere, cui comandò di riformare l'ordinamento di Subiaco e di tutti i castelli dipendenti. Fu allora stabilito un nuovo statuto, secondo il quale ogni abate era obbligato al giuramento di governare rettamente innanzi ai membri della comunit

Le signore rabbrividiscono di piacevol terrore. Son pazze di sotterranei; tanto la fantasia lavora. Si entra in una stanzetta buia; si scende per una scaletta anche più buia; alla prima voltata c'è un fil di luce, che viene da un finestrino di fianco, e lascia vedere l

Così, così; ma io l'ho mandato in villa per faccende. Come sotterranei? Sotterranei, così per dire... Cantine, via; e tu ti troverai con onorevole, e gradita compagnia quella delle botti; io ti autorizzo a spillarle, e a bevere l'oblio dei mali finchè ti piaccia: a un patto solo però, che dopo bevuto tu rimetta lo zipolo al posto.

Questa sala, o piuttosto cantina, non aveva palco, era a volta, nera ed umida: accanto ad essa erano altre tre stanze, una ad uso di cucina, l'altra ad uso di salotto, la terza ad uso di camera; in quest'ultima si vedevano tre botole le quali mettevano in altrettanti anditi sotterranei, destinati a ricevere l'onesto prodotto della così detta busca dei veneziani livornesi, nome con cui da costoro viene appellato quel giornaliero lor modo d'impadronirsi della roba altrui.

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