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Aggiornato: 22 giugno 2025
Emilia fu commossa da quest'istoria, che le parve aver molta analogia con quella della marchesa di Villeroy, e sparse qualche lacrima sugli infortunii d'entrambe. «È strano,» soggiunse ella, «ma vi sono momenti in cui credo rammentarmi la sua figura; io non ho per certo veduta mai suor Agnese prima di entrare in questo convento; bisogna che abbia visto in qualche parte una persona che le somigli, eppure non ne ho nessuna memoria.» E rimase sovrappensieri.
Tu sotto il manto della religione e della virtù altro non sei che un vile ingannatore. Somigli ad un abisso profondo, il cui orlo è coperto da ridenti arboscelli. |Dushmanta|... O giovinetta, a tutti è noto il cuore di Dushmanta; e qual sia il tuo, lo palesano i tuoi modi presenti. Voi siete i savi; voi sapete appieno qual rispetto si debba alla virtù ed alla razza umana.
Da gran tempo io non ne avevo più sparse di tali. Grazie, Aloise, grazie della vostra amorevolezza! Vedete? Sono tranquillo. Oh, Dio santo, proseguì, traendo il giovine presso la lampada. Aloise, figliol mio d'adozione, ultimo affetto del mio cuore, come somigli a tua madre!
Hai la testa scoperta e i capegli scarmigliati, il guarnellino procacemente discinto, la veste a strappi: sei tutta polverosa e spensierata.... Anche tu somigli a quella sdegnosissima patrizia che appoggiava le spalle alla colonna del terrazzo marmoreo. Chi sei? Che cosa vendi? Marchesa, le restituisco l'albo e il pince-nez.
Quello che piace in modo singolare al Teatro Francese è l'ottimo complesso di tanti attori, avvezzi a recitare insieme, quali il gran dramma e la tragedia, quali la commedia antica e moderna. Si nota in essi un accordo, un impasto, una fusione, un'arte di chiaro-scuri, che fa pensare alle orchestre meglio affiatate d'Italia. Peccato non avere anche noi, a Roma, qualche cosa che somigli alla istituzione del Teatro Francese! Eppure, sar
Ma tu, ch’eri in agguato, a un tratto l’ugna m’affondi in collo, e sì mi scuoti, e a sangue baci e maltratti: ed io m’affloscio, esangue, fra le tue braccia molle come spugna. Mi sei buono, talvolta, e suggi lieve le mie lacrime calde dalle ciglia; ma io sorrido senza maraviglia, chè troppo so come la sosta è breve. Terribili silenzi son fra noi, talvolta. Immoto, tu somigli a un morto, ma vegli.
E va incontro a quattro piedini di vetro. Ma no! Mi pare che dopo tutto non ci sia da stupirsi che una figlia somigli alla madre... Belcredi. Patatr
Né amoreggi, né viaggi, né scrivi, e godi il tuo sommo diletto lasciando correre il pensiero negli aerei campi dell'Idea . Ozio è questo, o fratelli: Piloncino ne ride, e noi due ne piangiamo, improvvisando la nostra elegia. Oh, povera Elegia! Ora t'innalzi, ora strisci nella polvere, e non somigli a nessuna.
È difficile incontrare un prete che non somigli qualche altro prete: dei cinque miei commensali quattro mi ricordavano visi, portamenti, movenze ed accenti mille volte veduti ed uditi; ma uno differiva assolutamente da ogni tipo conosciuto per l’addietro. Era un gobbo, che mostrava nell’aria marziale una salute di ferro ed una forza fisica ragguardevole; le gambe lunghe e diritte ed il busto incurvato formavano una persona alta rimpicciolita, potrei dire un gigante nano. In complesso era piccolo ma spaccava passi lunghissimi ed avrebbe abbracciato un noce di vent’anni. Aveva i capelli grigi, quasi bianchi, la fronte spaziosa, gli occhi vivi ed accorti, il naso grosso e ai lati della bocca un solco lungo e profondo. La bocca esprimeva una bont
Bestia opulenta e morbida, che ridi a me col riso de’ bei denti bianchi, tu somigli alla terra; ed i tuoi fianchi dan figli come il solco d
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