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Aggiornato: 14 luglio 2025
Egli passava i suoi giorni tra mani destre e sinistre, tra orecchie intonate e stonate, tra cranii dai capelli lunghi e dai cervelli piccoli. E alle quattro dita delle mani sinistre egli insegnava a danzare e balzare su quattro corde tese; e ai polsi delle destre egli dava forza e flessibilit
Vedo la più putrescente delle paludi sotto un volo giallastro di zanzare sinistre!... Palude selciata d'orecchie verdi di cadaveri annegati.... E tutt'intorno, tristi giardini carbonizzati, il cui terriccio nerastro è imbottito d'ossa e d'escrementi.... Un'aria densa, carica di ceneri di sudiciume e di fuliggine, stagna e torpe.... E' il tuo rifugio, o Santo Padre, ormai violato da me!... Ah! ma lascia ch'io rida!... Nell'ebbrezza del ratto, non mi curai dei nodi che torturano la tua pesante pancia matura e le tue zampe da palmipede!...
La notte del 22 ottobre trascorse passò tranquilla; si udì solo lo scoppio di petardi in molte strade, e l'allarme delle sentinelle e i colpi delle loro armi. Una tensione febbrile era in tutti gli animi. Roma si sentiva separata dal mondo: i telegrafi erano inattivi, la posta irregolare; le ferrovie interrotte in parte ai confini dall'esercito pontificio medesimo. Sinistre voci correvano.
In quell'istesso istante, la cameriera entrò e le rimise una lettera di Sergio di Linsac imprudente per un aspirante diplomatico in cui egli rispondeva con queste due parole sinistre: «Continua. Sempre innanzi, e non guardar indietro a te. Ecco tutto.» Sempre innanzi! mormorò Morella lentamente. Fino al bagno o alla pistola del suicidio? Sia. Bah!
La tenerezza dell'on. Crispi per gl'imputati in quella occasione fu appresa come un prodigio incredibile; che dire poi del suo delicatissimo riserbo di non voler leggere i molti altri documenti più importanti, dopo che ne aveva letti due, che riteneva i più gravi, e che erano falsi? Che dire di un riserbo che... dura tutt'ora, quando i processi sono finiti e la pubblicazione dei documenti, che dovranno meravigliare la Camera, potrebbe essere fatta senza pericolo per gl'imputati, che per dodici, per sedici, per diciotto anni sono al sicuro... nelle sinistre celle dei varî penitenziari d'Italia? Ed è da sperarsi, che l'on. Crispi li verr
E non gli volge che queste parole sinistre: Ricordatevene! otto giorni... quindici giorni, sono scorsi!... non ve ne restano più che tanti e tanti.... Il duca osservava e passava in silenzio. Vitaliana, dal lato suo, l'evitava. La notte, ella si sbarrava a chiave. Suo marito le faceva orrore. Il duca provò due volte l'assalto.
Invano cercava di frapporre fra sè e l'almea delle tenebre, invano ritorceva i suoi sguardi portandoli su Elenka, invano mormorava il caro nome della greca, invano sforzavasi di frenare i tumultuosi battiti del suo cuore, invano richiamava alla mente le sinistre e minacciose parole di Notis.
E la gente bisbigliava, commentava quelle fiabe sinistre, quella storia di sangue, di sospetti, di orrori. Così giovane! dicevano le signore più benevole, e tutte tenevano i canocchiali fissi sulla leggiadra artista, e non la perdevano d'occhio un minuto così giovane e gi
Ebbene; or sappi, questa campana suonare l'agonìa di noi altri, che ci sentiamo pieni di vita... Questa campana annunzia che dobbiamo partire, a noi che vorremmo rimanere... Quasi in conferma delle sue sinistre parole, ecco riaffacciarsi improvvisi sopra la porta del carcere i confessori, e i fratelli della Misericordia. Su; coraggio, fratelli, l'ora si approssima; disse una voce lugubre.
Allora è una pioggia improvvisa di pugni, una rissa accanita, furiosa, rabbiosa in mezzo alla calca: luccicano, sinistre, le canne brevi delle rivoltelle, si ode uno sparo: i più lontani, in fondo al piazzale, scappano, fuggono urlando, imprecando: invece lì nel mezzo si combatte corpo a corpo: è una lotta selvaggia! Tutt'intorno le grida si levano assordanti: Morte alla spia!
Parola Del Giorno
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