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Sono obbligato di cacciare egualmente in questa categoria il signor Crispi, per allogarlo in qualche luogo. Un giorno io domandava a Crispi: Siete voi Mazziniano? No, mi rispose egli. Siete voi Garibaldino? Neppure, ei replicò. E chi siete voi dunque? Io sono Crispi.

Ma se l'on. Crispi si accorse in tempo che il Generale Morra non rispondeva alle esigenze imperiose della difficile situazione, perchè non lo rimosse dall'ufficio? Forse temette di attentare alla reputazione della propria infallibilit

È superfluo aggiungere che quella tale incompleta riforma della legge comunale e provinciale fatta votare dall'on. Crispi non riuscì a mutare in meglio le cose; e non lo poteva. Spesso anzi le peggiorò per l'aggravante della scemata responsabilit

Benchè dimesso, però, il ministero dell'on. di Dronero dovette rimanere al potere durante la lunga crisi terminata colla formazione del gabinetto presieduto dall'on. Crispi.

Ed ora si troveranno più amici e laudatori di Francesco Crispi, che oseranno negare ch'egli s'è gettato completamente ed entusiasticamente nelle braccia della reazione?...

«Ma che Vespri, onorevole Crispi! Se la cospirazione era un romanzo, invece erano una triste realt

Nasi e Saporito, che ai Fasci e ai sobillatori li attribuirono; ma il loro era naturalmente il parere dell'on. Crispi, che fu pure combattuto da uno dei suoi più fedeli amici politici, dall'on. Di Sant'Onofrio. Più equanimi vollero mostrarsi gli on. Filì-Astolfone e Di San Giuliano che dei moti trovarono la ragione parte nelle cause precedentemente esposte e parte nell'azione dei Fasci.

Tutto questo qui si ricorda non per trovare attenuanti a coloro i quali ingenuamente poterono credere che l'on. Crispi risolutamente pensasse a risolvere il ponderoso problema della Sicilia coi principi di equit

Questo solo: l'invio della flotta dinanzi a Palermo, che mai aveva dato segni di volere tumultuare. L'on. Giolitti poi non fu superato, che dall'on. Crispi, il quale come provvedimento curativo non seppe proporre ed attuare che lo Stato di assedio.

Ho voluto riprodurre quasi integralmente questo giudizio, che venendo da un giornale tanto temperato e quasi assiduamente laudatore del governo di Francesco Crispi, (assai lodato nello stesso articolo) non può essere menomamente sospettato di partigiana avversione contro il generale Morra e riesce perciò assolutamente caratteristico. E il generale Morra va tanto più severamente biasimato per quello che non ha fatto, in quanto che i poteri veramente straordinarî che gli vennero accordati e dei quali usò ed abusò, sconfinarono sino ad assumere facolt