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Aggiornato: 19 giugno 2025


Accennava palpitando agli amici l'invidiato poggio, e quasi la vedesse, inviava saluti alla sua Marcellina, e ad ogni istante avvisava ch'ella volare dovesse ad incontrarlo, quasi ogni suono di tromba potesse annunziarle il suo ritorno. L'inimico era a Casteggio, quindi fu pigliato il partito di porre il campo nella pianura di Montebello.

E la piccina, avvolta nel suo mantellone foderato di pelliccia, col visino mezzo smarrito nella felpa bianca della cappottina da viaggio, coll'aria confusa, cogli occhi rossi, riceveva con affettuosa gratitudine quei saluti, quegli omaggi, e andava ripetendo: «Addio, arrivederci, graziecolla voce proprio commossa. A un tratto le si fece davanti il suo compagno di gioco, Drollino!

Olga se ne avvide, e, mentre saliva nel legno che doveva condurla alla stazione, mandò in su uno sguardo rapido, ma strano, verso la finestra chiusa della camera di Milla. E lasciò per lei i più affettuosi, i più cordiali saluti, certa di rivederla presto, perfettamente guarita, fresca come una rosa. E frattanto ella stessa era bellissima, forte e formidabile nella pienezza vigorosa delle forme.

Rodrigo di Escobar, regio notaio di un’armata ridotta a due navi, anzi a due caravelle, aveva adempiuta la sua commissione. Disceso coi suoi compagni alla spiaggia, dove lo aspettava il palischermo della Santa Maria, si ridusse quella medesima sera al bordo della capitana. Portava egli a Cristoforo Colombo i saluti del cacìco Guacanagari, molti pappagalli e una certa quantit

Nel ritorno l'altro fratello della morta gli si accostò, e senza saluti parole di benvenuto, gli disse guardandosi la punta degli scarponi: Sicchè la povera Amalia se n'è andata... Egli crollò il capo, scosse le spalle, come per cacciarsi un gruppo dalla gola, poi rispose: Ma! E gli voltò la schiena.

Giunta sulla tolda, la bella inglese dopo d'avere corrisposto ai saluti affettuosi de' suoi concittadini discese nella camera, chiamò il capitano Thompson e con lui conferì sul da farsi per levare le compagne dal punto ove le aveva lasciate e condurle in luogo sicuro.

Raccontategli quel che avete veduto, gli disse. Recategli i miei saluti: ch'ei li consideri, qual faccio io, come quelli d'una sorella ad un fratello, e che sopporti con rassegnazione questa misera vita. Qui gli occhi le si empierono di lagrime; il Corvino ne fu intenerito oltremisura. Farò quello che mi dite, le rispose poi, e forse... Sperate insomma... voi mi state sul cuore...

E chinatosi sopra di lei, le diede un bacio in fronte. Adagio, signorino gridò la giovinetta indietreggiando un passo. Prima di tutto mi sciupi l'acconciatura, e poi, ti pare?... Se fossero qui il babbo e la mamma, cosa direbbero?... Ma non saluti nemmeno Gipsy, che ti fa tanta festa?

Giunsi le mani in silenzio; una gratitudine, una tenerezza troppo forte mi facevan groppo alla gola. Ho saputo tutto dalla zia riprese Luise che lo sapeva dal dottor Topler. Violet non mi ha raccontato niente. Mi ha detto solamente che parte stasera e che se vedevo Lei, Le facessi i suoi saluti. Allora la zia non mi aveva ancora parlato e mi meravigliai molto di questa partenza affrettata. Violet mi abbracciò, mi baciò, mi disse: cara bambina! e niente altro. Io l'amo quanto posso, ma gi

Il contrasto, che era fra le due parti della sua vita, la turbava, mentre, tenendo in mano quella lettera, passava per le più belle strade di Napoli, e ogni tanto alzava il capo, sorrideva, per rispondere ai sorrisi che le inviavano le gentildonne sue amiche da' loro equipaggi, a saluti ossequiosi fattile da' molti signori, ch'ella man mano veniva incontrando.

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