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Aggiornato: 3 maggio 2025


Nella quarta isola, che fu chiamata Isabella, Cristoforo Colombo trovò bei laghi d’acqua dolce, e frutti svariatissimi, e sciami di pappagalli «che oscuravano il sole»; molte lucertole, dei cani che non abbaiavano, niente spezierie, niente oro, ma molti indizi di una grande isola verso mezzogiorno, che i naturali dicevano ricca di ogni ben di Dio.

Io ti rimanderei volentieri per consigliere allo Escuriale onde far conoscere allo Eminentissimo cardinale Zappata, che quanti gli escono di mano pappagalli io glieli rimando consiglieri.

Infatti non si richiedevano piú le doti di buon gusto e di sentimento artistico che, pur non strettamente indispensabili alla bisogna filologica, erano però state sempre retaggio dei filologi classici. Macché! La filologia scientifica aveva inventata un'altra metafora, che fece e fa tuttavia furore presso i filologi pappagalli. Ma un sassolino, chi non lo può portare?

Mi sembrava di essere a Santa Lucia quando le femmine fanno le liti e ci sono li fuochi artificiali. I nostri Draken-ballon si sono spostati. Si annoiavano nella camera della Patria. Ora splendono e parlano in alto come enormi pappagalli gialli nel sole sulla finestra aperta del Piave. Piomba l'ordine di partire per le Grave di Papadopoli. In tre minuti tutto a posto, tutto in ordine.

E, come avevano dimestichezza con le scimmie perchè talvolta i marinai dalle lunghe navigazioni le riportavano in patria insieme ai pappagalli e ai cacatua, provocavano Zavalì in mille modi e gli porgevano certe grosse mandorle verdi che il macacco apriva per mangiarne il seme fresco e dolce golosamente.

Bada però di non comperare altri pappagalli. Il treno si mosse portando seco la signora Arconti, che non poteva certo lodarsi dell'esito del suo viaggio, ma si consolava nella fiducia di esser presa per una gran dama da due inglesi i quali si trovavano nello stesso scompartimento.

Lucarino prese la parola: Ieri, al cader del giorno, noi traversavamo di volo gli spazii sovrastanti a quel monte gigantesco, sempre coperto di nevi, che si chiama il Gottardo. Essendoci di molto abbassati per sottrarci alle punture dell'aria rigidissima, giunsero al nostro orecchio dei suoni che parevano strida da pappagalli, misti ad ululati da jena.

Del resto, anche Cosma si addormentò, un’ora dopo i suoi compagni di viaggio. La comitiva si rimise in cammino; attraversò nuove valli e nuove colline, salutò nuovi orizzonti, ammirò nuove scene pittoresche, e ricevette il saluto di nuovi sciami d’insetti, di nuovi stormi di pappagalli.

Parola Del Giorno

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