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Aggiornato: 13 giugno 2025
Nè passò molto che quei suoi urli indistinti si accostarono a qualche cosa che parve favella umana: allora se alcuno avesse avuto coraggio di porgere orecchio, ne avrebbe ricavato queste parole: «Ecco! Qui stavano quelle labbra che tanto soavemente sorridevano.... ora le nude mascelle par che ridano tuttavia.... sì.... ma del riso del serpente, allorchè delusa la madre degli uomini la intese condannata con tutte le future generazioni alla morte. Qui i mesti occhi.... e pur belli.... Qui la bianca fronte, e le floride guance.... Or che rimane di tanta bellezza? Nude ossa.... la parte più vaga del corpo in celere dissoluzione si consumò.... l'ossa rimangono.... l'ossa, come spaventoso testimonio di morte... Oh! per piet
Si avvicinano i tempi fatali. Manfredi, alla dimane convocato il consiglio dei suoi, così favellava al Conte Giordano d'Angalone: «Or via, vedete, Giordano, se vero è stato il nostro presagio? Non ve lo dicevamo noi, che da questa tregua non avremmo ricavato altro che la infamia di averla proposta?»
Così non dicevano i traditori, di cui disgraziatamente abbonda ancora questa terra infelice! Se un pittore avesse potuto penetrare collo sguardo in quel momento nell'interno della carrozza, ove stavano i quattro viaggiatori, sicuramente egli ne avrebbe ricavato uno sbozzo da non invidiare qualunque dei più interessanti.
Anche delle composizioni che ti mando oggi tradotte, l'argomento della prima è ricavato da una tradizione volgare, quello della seconda è inventato, imitando le tradizioni comuni in Germania; il che vedremo in séguito piú distesamente. Anche in entrambi questi componimenti v'ha una certa semplicitá di narrazione, che manifesta nel poeta il proponimento di gradire alla moltitudine.
Il Ghetto e gli ebrei di Roma. Ammassato in un cupo e triste angolo dell'Urbe, rimpetto al Trastevere, abita qui da più secoli, quasi reietto dal resto del genere umano, il popolo degli ebrei di Roma. Di essi tratteranno queste pagine, che l'autore ha ricavato parte da scritti antichi e moderni, parte dalla bocca degli stessi ebrei. Più volte chi scrive ha percorso il Ghetto romano, e la sua popolazione, unica antica rovina vivente fra le rovine della citt
Per prima cosa s'ebbe a comperare un vestito da maschera attillato, e l'ebbe caro mezzo il ricavato. Onde si dava poi gran sicumera a servir Bradamante il carnovale alle commedie, ed al caffè la sera. Ma spesse volte la passava male, ché quella dama, dove il popol era, lo strapazzava come un animale. Egli faceva un risolin sardonico, e poscia diveniva malinconico.
Ora sarei contento d'una vita ragionevole, confacente ai miei casi, senza lusso nè sfarzo, senza pernici coi tartufi.... Una moglie modesta, una cucina calda, e un tacchino arrosto!... ecco i miei nuovi desiderii. Pur troppo anche col realismo io ricadevo nei sogni... perchè per me era un sogno tutto quello che oltrepassava il valore d'un modico stipendio, e il ricavato di poca terra.
Oggi ancora e di fronte al pericolo ch'essa dichiara minaccioso, imminente, la stampa monarchica, la stampa che si millanta dell'ordine e parla in nome delle classi medie, versa in Italia su questo popolo accusato, rimproverato, il più esoso materialismo da ogni suo foglio. Per essa, il problema Italiano si risolve in una cifra di produzione, se bene o male ripartita non monta: un lieve progresso nell'esportazione, un arrivo di qualche nave di più in uno o in altro dei nostri porti, un incerto aumento di ricavato da un tributo a danno probabilmente della classe più misera, la suscitano ad inni d'entusiasmo per le condizioni dell'oggi; diresti che l'Italia, convertita in bottega, non dovesse più vivere se non di ciò che si misura e si pesa, e che l'onore, la dignit
Il manuscritto, dal quale abbiamo ricavato le critiche, serbasi nella Civica Biblioteca Berio, ed è copia tutta di mano del dottissimo Barone Vernazza fatta sull'originale in Torino nel 1791.
Giorni fa, nello studio di un valoroso scultore osservavo l'opera di uno scalpellino che riproduce in marmo il gesso ricavato dalla prima forma di creta; il gesso, caratteristico, vivo, rappresentava un uomo maturo dal naso piccolo e adunco, con le labbra fine, quasi ironiche, e con una espressione di risolutezza, di durezza d'animo a cui le sopracciglia sporgenti e la fronte ampia, dritta e solcata da rughe, aggiungevano significato. Il marmo, appena in abbozzo, rendeva tutte le linee e le forme del gesso, ma con qualcosa di addormentato e di glaciale, quasi che dentro il masso gi
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