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Aggiornato: 9 giugno 2025
Avute queste novelle, Falco comandò a due di loro si trovassero allo spuntare del dì venturo ai piedi della sua rupe colla sua barca perchè voleva recarsi a Musso.
Diciamo subito, senza tenere i lettori alla corda, quali fossero le ragioni della tristezza e della rabbia di Martino Alonzo Pinzon. La sua caravella, separata dalla capitana per la violenza dell’uragano, era stata spinta in un’altra direzione, verso il golfo di Biscaglia, ove, non senza stento, aveva approdato a Baiona. Ignorando se Cristoforo Colombo fosse sfuggito a quella fortuna di mare, impaziente di precorrerla ad ogni costo, preoccupando a suo favore il giudizio della corte e del popolo di Castiglia, Martino Alonzo aveva scritto subito al re e alla regina, informandoli delle fatte scoperte. Ma il linguaggio suo, in quella lettera, non era di un ufficiale subalterno, che riferisse al suo comandante la gloria dell’impresa; era quello di un millantatore, che volesse attribuirne a sè tutto il merito. Di Cristoforo Colombo egli non faceva parola; forse aspettando dal tempo la certezza di un naufragio che gli pareva molta probabile, si disponeva a non parlare che di sè, dimenticando il comandante supremo. E frattanto, chiudeva la sua lettera domandando licenza di recarsi alla Corte, per esporre alle Loro Altezze la peripezie del suo viaggio e l’ordine e la importanza delle scoperte, che aveva fatte di l
Il giorno stesso nel quale le donne di Manlio avevano stabilito di recarsi al palazzo Corsini, Giulia ascendeva il Gianicolo per fare una visita allo studio di lui. Da un giovine allievo sapeva la dolorosa storia del maestro, seppe della gita delle donne ma non potè sapere quale fosse il vero motivo della disgrazia.
Del resto, chi volesse avere di lui un ritratto più fedele di quello che noi possiamo esibir qui, non avrebbe a far altro che recarsi ad ammirare una tavola del Leonardo posseduta da un'illustre casa milanese, dove il cancellier Morone si presenta a chi lo guarda come se fosse ancor vivo e vero.
Sarebbe stato meglio, assai meglio, ch'egli avesse quella mattina spedito un telegramma. Prese un fiacre per recarsi dai Dal Bono. Mal disposto com'era, non voleva essere veduto da nessuno de' suoi amici. In casa Dal Bono trovò finalmente un servitore che lo conosceva. Domandò della signora, della signorina, domandò di sua madre.
Il duca adorava la sua unica figlia; era partito, affidandola ad una sua sorella, poichè egli era vedovo da molti anni. La gentildonna era stata colta da una grave malattia: per consiglio dei medici avea dovuto recarsi in altro clima. Enrica era rimasta con Cristina e aveva persuaso, il che non le riesciva mai difficile, il duca che così stava benissimo, senza pericoli.
Intanto Cino, ignaro di tutto questo, non mancò di recarsi puntualmente nel giorno appresso dal Vergiolesi, e stettero insieme a lungo e segreto colloquio. Nel tempo che il capitano gli confidava la notizia dell’assedio, questi gli confermò pur troppo ciò che gli aveva scritto da Bologna, che ogni dì più il partito dei Bianchi in quella citt
nella ediz. 2. è Come sparse di sangue ec. Dona al figlio un abbraccio e alla consorte Alceo pria di recarsi alla battaglia, Chiaman dell'armi alla dubbiosa sorte Le trombe, e i Rodj vanno alla muraglia; Pugnar con AMEDEO fuor delle porte Va, cui avvien che maggior gloria caglia, Esce Ottomano anch'ei dall'altra parte Sul piano che i due eserciti comparte.
Il buon religioso della mattina ritornò la sera per consolare Emilia, e le portò l'invito dell'abbadessa di un convento vicino al suo di recarsi da lei. La fanciulla non accettò l'offerta, ma rispose con molta riconoscenza.
Cicerone vi possedeva una villa. Egli ne fa menzione spesso nelle sue epistole, in una delle quali, scritta ad Attico appunto da Astura, è detto: «Est hic locus amoenus et in mari ipso, qui et Antio et Circaeis aspici possit». Abitava volentieri questa villa che più delle altre gli offriva quiete e riposo. Poco prima della sua morte venne qui ed Astura gli fu fatale. Vi si era rifugiato in primavera, non appena aveva saputo che sarebbe stato compreso nelle liste di proscrizione; Plutarco narra che si era qui imbarcato per fuggire in Macedonia, presso Bruto, ma che aveva poi cambiato idea ed era tornato a terra. Con l'intenzione di recarsi a Roma per cercare di commuovere Ottaviano, partì da Astura e prese la via della citt
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