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Aggiornato: 4 giugno 2025
Il Conte di Provenza, avvisato tosto del caso, però che la Cronaca, quantunque con poca apparenza di vero, racconta come quella imboscata si fosse condotta lui non consapevole, si volse ai Cavalieri che lo circondavano, e favellò breve discorso: «Lasceremo, Messeri, in mano dei nostri nemici i nostri fratelli, perchè furono più valorosi di noi?» Afferrava la sua pesante mazza d'arme, chè la rimanente armatura per antico costume non deponeva mai quando stava nel campo, e balzò fuori della tenda.
Che altra storiella ci racconta costui? interruppe l'Assereto. Lasciatelo dire, signor Assereto; soggiunse il capitano; il suo racconto mi diverte non poco. Vi diverta, o no, ripiccò il Collini, voltandosi improvviso e rizzando il capo come un serpe a cui sia stata calpestata la coda, io debbo andar fino all'ultimo.
Racconta la Cronaca che Manfredi in altri tempi avrebbe tenuto la promessa a Jussuff di trargli il cuore dal petto, e sbatterglielo su per le guance; ma che essendo venuta la stretta, nella quale gli era di mestieri condursi non come voleva, sì bene come poteva, gli ponesse la destra sul capo, e favellasse in questa sentenza: «La freccia se non è lanciata non piaga, l'arco se non è teso non iscaglia; ben sei tu stato la freccia, ma il colpo non si partiva da te. Sta scritto nel libro della legge, che l'uomo non può mutare in bianco un capello nero;¹ anzi noi pensiamo che non varrebbe a svellerlo nemmeno, laddove i destini non lo consentissero: gi
È la notte di Gesù piccino. La vecchia guarda mestissima il marchese Asdrubale.... È l'ora delle gioie di Natale. E la badessa donna Maria Ines di Santa Radegonda racconta la sua amorosa gloria di mamma, quando le era nato quel bambino biondo, come quello del Signore. E il cardinale Don Apollonio di Santa Prisca racconta la sua tranquilla felicit
Il 10 dicembre, racconta un bonapartista in delirio, «di botto il pensiero del popolo venne fuori trionfante, potente, completo, irresistibile, come il fiore dell'aloe, che d'un colpo tonante sboccia in un attimo e si spande». Riuscito eletto il pretendente da più di cinque milioni e mezzo di voti, la capitale era schiacciata dalle provincie, la borghesia dai contadini; e, insiememente, precipitavano d'un colpo le tacite speranze dei realisti, perché l'espettazione, che il principe avrebbe spianato la via alla monarchia, riposava sulla supposizione, che avrebbe potuto ottenere non più che una debole votazione. Ora, invece, egli veniva a trovarsi potentemente collocato al disopra dei partiti, coperto dalla colossale maggioranza della nazione. La natura delle cose gli consigliò di lasciare che i vecchi partiti si dissolvessero completamente. Parenti e parassiti, lacché e cacciatori di posti, e la pompa e il fasto di una corte regale accolsero il presidente, quando salì dalla semplicit
"Ero di quei bambini ella racconta che leggono tutto quel che loro capita tra le mani, fin i pezzetti di carta di cui il merciaio ha fatto un cartoccio pel pepe o il dolciere un involto per le paste; di quei bambini capaci di passare zitti zitti una giornata in un cantuccio purchè gli si dia un libro, e che per ciò hanno spesso le pesche agli occhi e diventano un po' strabici in seguito allo sforzo imposto al loro debole nervo ottico."
Vedi, Sguancia, io non ti dovrei parlare come fo; noi siamo obbligati al segreto; ma io ti vorrei salvare, perchè... insomma... anch'io comincio a dubitare che certe spie abbiano ragione. In che cosa? Si racconta che l'assassino sia stato un altro... uno, che bazzicava in questa casa... che la sera del 14 gennaio, dopo aver tirata la coltellata, sia entrato qui...
Alcifrone ci ha conservato il quadro di una di queste feste notturne; è l’auletride Megara che scrive all’etera Bacchis e le racconta i dettagli di un magnifico festino al quale le sue amiche Phessala, Phryallis, Myrrhine, Philumene, Chrysis et Euxippe assistevano, met
Nell'isola di San Tommaso vicino all'Africa sotto l'equinoziale hanno grande spaccio le conchiglie, che sopra dicessimo chiamarsi «porcellette», e da' portughesi «buzios» , perché piú addentro nell'Etiopia corrono per monete, e particolarmente nel regno di Tombuto, ove racconta Lione Africano che s'apprezzano tali conchiglie 400 al ducato; e sei ducati e due terzi fanno un'oncia d'oro a peso di Roma.
È Elisa dolorosa che racconta la miserevole istoria di Gerbino e della figlia del re di Tunisi, i quali innamorarono l’uno dell’altra per udita, senz’essersi veduti mai; ella è che descrive le sofferenze del mite conte d’Anversa; ella è che avvolge di sospirosa piet
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