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Aggiornato: 30 giugno 2025
«Risbagliate i calcoli. Riconducendovi prigionieri a Scaricabarilopoli, metterei in imbarazzo grandissimo il Governo e finireste per iscapolarla impuniti e per muoverci una guerra di sterminio. Lasciarvi liberi, dopo avervi offesi, sarebbe ragazzata.... e mi crederei colpevole di quanto male fareste in avvenire. Ho pensato meglio. Stanno rizzando tre forche su quel poggio appunto onde si scorge il Regno, ch'è dote della nostra Principessa ed il fiume regale che passa per la citt
Il duca di Feira stette pensoso un istante; poi, disse, con accento solenne: A questo sacrifizio il mio cuore si adatta. Tanto più, soggiunse egli, rizzando la testa, che son forte abbastanza per fare qualche cosa ancor io. E allora, qua la mano, camerata, osò dire Aloise. Ma non osò stender la mano; bensì, con atto di devozione filiale, chinò la fronte sul petto del duca.
Era una formetta di cacio, una scatoletta di presciutto, un mezzo pasticcio di Strasburgo, poi ancora dell'altra roba, avvolta nella bella carta rosa e gialla, coi nastrini azzurri.... Numa, riconoscente, passava, ripassava fra le gambe del Direttore, strisciando, sfiorandole colla schiena e rizzando la coda.
Così dicendo, la bella scorrucciata si era seduta sul sedile di pietra e con ritmo convulso batteva il suo ombrellino sulle ginocchia. Maurizio si fece daccanto a lei, e le bisbigliò dolcemente all'orecchio: Sei tu che l'hai voluto, bambina! Io? diss'ella, rizzando la testa. Così dicono tutti; rispose Maurizio.
Che altra storiella ci racconta costui? interruppe l'Assereto. Lasciatelo dire, signor Assereto; soggiunse il capitano; il suo racconto mi diverte non poco. Vi diverta, o no, ripiccò il Collini, voltandosi improvviso e rizzando il capo come un serpe a cui sia stata calpestata la coda, io debbo andar fino all'ultimo.
Il cavalier Tiraquelli cercava il sostantivo, e il signor Prospero glielo suggerì. Impresa matrimoniale; diss'egli. Signor Prospero! esclamò il sottoprefetto, rizzando la testa, come per dare tutta la misura della sua dignit
Come mai? domandò Lidia, rizzando la testa a guardarmi. Nel mentre andavo parlando, m'accorgevo che, diversamente da tutte le aspettative, la confessione mi riusciva facile, e che enunciando e sintetizzando il mio passato, illuminavo me stesso su cose prima oscure.
Il capitano Fiesco, che pur non era di tenerissima fibra, torse gli occhi da quella piazza che doveva costeggiare passando, e dove appunto si stava rizzando un gran palco di legname per l'auto da fè del giorno vegnente; il mozzo Bonito rabbrividì, correndo involontariamente col pensiero agli orrori della piazza di Xaragua, dove ottanta cacichi erano stati bruciati sotto i suoi occhi; ed anche di un'altra piazza a San Domingo, dove per lui era stato rizzato il palco ferale.
Tutti! ripetè egli, sorridendo a fior di labbro. Sì, tutti; ne dubitate? replicò la giovinetta, rizzando il capo, con alto di leggiadra alterezza. Sappiamo il debito nostro. Mio padre non è debitore a voi della vita? E quanti hanno vita e stato da lui, non vi sono obbligati del pari? Ah, non è di ciò che intendo parlare; disse Giacomo Pico. Non vo' che mi si ami per gratitudine, io!
Sedici anni dopo la morte di Giorgio, e spariti anche dalla faccia della terra i due uomini che più fieramente l'avessero odiato, Anna d'Austria, allora ritirata a Rueil, incontrò in un viale il Voiture, suo poeta favorito. Costui veniva innanzi cogitabondo, o fingeva. A che pensate? gli domandò la regina. Pensavo, rispose il Voiture, rizzando la testa come un uomo che si sveglia, pensavo....
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