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Aggiornato: 24 maggio 2025
Al certo non fu lieve impresa fare la conquista di quell'eterno trionfatore, perchè egli si amava troppo per amar molto qualcun altro; ma la giovinetta era ricca, bella, elegante; sapeva a memoria i libri di lui e ne recitava qualche brano con un grazioso sorriso di ammirazione; era in un'adorazione perpetua degli atti, delle parole del grand'uomo; i genitori con la loro adorazione pareano chiedere umilmente l'onore di tanto parentado; lo adoravano gli amici di casa, lo adoravano i servi: egli si inebbriò di quell'incenso, si commosse allo spettacolo di tanta brava gente ai suoi piedi; scese dal trono della sua grandezza e si lasciò strappare un benevolo consenso.
Quell'eterno argomento dell'allevamento lo interessava sino ad un certo punto! Milla era un angiolo, oh questo sì, ed egli era il più felice degli uomini; ma quella luna di miele così prolungata, così esclusiva, prendeva delle proporzioni allarmanti. Giuliano trovava che non bisogna abusar di nulla, nemmeno della felicit
Come l'ora cadeva, continuando a guardarsi intorno con stupore e con paurosa ammirazione, Adele Cima diventò l'amante di Paolo Spada; e fu senza lacrime e senza spasimi, senza proteste e senza giuramenti. Egli si sentì felicissimo, come mai. In quelle ore d'amore egli non si tormentò a sorvegliarsi e a sorvegliare l'anima dell'amata: egli non s'inchinò a misurare il pallore dell'amata e non tese l'orecchio a raccogliere il balbettìo della passione erompente: egli non pensò ad esser guardingo, in quell'eterno e terribile istinto di diffidenza, che, nei maggiori trasporti, divide le anime degli amanti, insuperabilmente. Il suo cuore e i suoi nervi si trovarono di pieno accordo in un abbandono giovanile e semplice, singolare in un uomo che aveva molto e bene e male vissuto, che aveva vissuto, infine. Il beneficio che egli aspettava dall'amore di Adele Cima, gli venne largo e completo, giacchè un cordiale, un morbidissimo senso di riposo avvolse tutte le sue forze, fece tacere ogni stridore, versò balsamo su tutte le vecchie cicatrici inciprignite: e quando ella fu per partire, e lui s'inginocchiò innanzi a lei per baciarle devotamente la mano, un verace, un grande impeto di riconoscenza animava Paolo Spada. E lei? Innamoratissima e timida, adorandolo gi
Non più quell'eterno smaniare, quel portare dappertutto la noja, quel domandare ad ogni cosa l'amore e riceverne il cinismo. Il mondo gli apriva le sue sale dorate, quelle sale ripiene di mille incantesimi, di mille follie, quelle sale dove s'incontrano uomini che, stringendo la mano e bisbigliando all'orecchio di ognuno la maldicenza, offrono a tutti una larva d'amicizia; e donne dagli sguardi infuocati, dai sorrisi affascinanti che barattano con essi una larva che chiamano amore egli ne ha ritirato il piede. Poteva carpire cento baci di fuoco che ardono e distruggono, e s'appagò di quell'uno che purifica. La virtù, la pace, la felicit
Quell'asino del Bizzarelli!... Persino quell'eterno spiantato rompiscatole del Brunetti!... Tutta gente creata da me! messa al mondo da me! sfamata da me! Tutta gente che io stesso ho voluto nel Comitato! E adesso mi si rivoltan contro! Egoisti!... Pezzenti!... Traditori! Nora fissava lo zio Matteo, attonita. Ma io?... Cosa c'entro io?...
Giuliano si mise a ridere. Proprio? chiese. E, con quell'eterno vezzo che hanno tanti a questo mondo di mostrare o di fingere lo sprezzo di tutto ciò che loro appartiene, soggiunse: Puh! una buona ragazzetta! Oh, Giuliano! insistè la Russa. Orsù, datemi retta; ascoltate il parere d'una vecchia amica.
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