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Ma in simili casi la concione avrebbe potuto durare delle giornate, tanti erano gli argomenti che il trionfatore avea a sua disposizione per ischiacciare e vilipendere il vinto re! Io non ero malvagio, ma i miei re erano terribilmente feroci, e inesorabili. Quali diritti esercitavano mai!

Al certo non fu lieve impresa fare la conquista di quell'eterno trionfatore, perchè egli si amava troppo per amar molto qualcun altro; ma la giovinetta era ricca, bella, elegante; sapeva a memoria i libri di lui e ne recitava qualche brano con un grazioso sorriso di ammirazione; era in un'adorazione perpetua degli atti, delle parole del grand'uomo; i genitori con la loro adorazione pareano chiedere umilmente l'onore di tanto parentado; lo adoravano gli amici di casa, lo adoravano i servi: egli si inebbriò di quell'incenso, si commosse allo spettacolo di tanta brava gente ai suoi piedi; scese dal trono della sua grandezza e si lasciò strappare un benevolo consenso.

Il 27 aprile egli giunge a Fréjus, travestito poveramente, per scampare dall'assassinio progettato dalla Provenza, percorrendo in senso inverso la strada della propria fortuna. La strada che egli aveva percorso volando, come trionfatore, al suo ritorno dall'Egitto, attraversava egli ora frettolosamente, vestito da postiglione e da lacchè.

I piedi del crocifisso sparivano quella mattina sotto una gran fioritura di rose, disposte a mazzo enorme, legato al tronco della croce. Belle rose di ogni forma e d'ogni grandezza, chiuse ancora od aperte, d'ogni profumo, d'ogni temperanza del rosso e dell'incarnato, del pavonazzo e del cremisi, del salmonato e del giallo; davano tutte insieme a quell'augusto morente l'aspetto di un trionfatore.

In mezzo a quell'opulenza soavissima di colori, di luce e di odori, in mezzo a quella calca rifulgente, però v'era bene un uomo vestito di nero, il più schietto, il più modesto in apparenza, che da tutti gli altri si distingueva, e che sembrava, fra tanto sfoggio di ricchezze e di potenza, come il famoso schiavo che ricordava al trionfatore il te hominem esse memento.

Quelle rose d'ogni colore, che davano all'augusto morente l'aspetto di un trionfatore, erano l'offerta costante della contessina di Vaussana. Quando il giardino del Castèu non aveva più rose in copia, erano gigli; quando non aveva più gigli, si succedevano le azalèe, le peonie, le giorgine, gli amaranti, gli astri, e tutti gli altri fiori della stagione autunnale.

I sessanta che governavano Arezzo, saputo del suo arrivo, deputarono quattro dei maggiori a muovergli incontro sulla via di Firenze e gli fecero accoglienze così schiettamente amorevoli, che avrebbero reso invidioso un trionfatore, tornato pur mo' dagli splendori del Campidoglio, per ricondursi a più semplici dimostrazioni di gioia, a Tuscolo, a Lanuvio, ad Arpino.

A ogni vento a ogni pioggia a ogni raggio di sole, tutto era cancellato; il sandalo si sovrapponeva al coturno, i piedi scalzi più larghi e più numerosi appianavano ogni rilievo pestando colla stessa indifferenza la traccia lasciata nella polvere dal manto del trionfatore o dal fieno spiovente sui carri, da una zampa di elefante o da una coda di lucertola.

Potrebbero vederci, e ciò non mi garba... colla vostra aria da trionfatore romano. Cattiva! Dite piuttosto che temete d'incontrarvi in qualcheduno dei vostri eterni adoratori. Voi vedete a quest'ora come io mi prenda pensiero di loro. Venite, dunque. No; replicò la signora Mary, che aveva buon senso per due; a quest'ora da Biffo ci si può essere ancora, ma lo andarci a quest'ora...

Gran trionfatore tra le borghesuccie che aspirano all'alto, il principe Orsi di Frassinoro non era tagliato per ottenere la più piccola vittoria nella sua propria classe. Le donne eleganti e galanti sentivano per quell'effeminato l'antipatia istintiva che avrebbero sentita per ogni donna la quale potesse gareggiar con loro di bellezza o di grazia.