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Aggiornato: 30 giugno 2025
Difficile è il ridur, come vedete, Fiordiligi alle cose che ho pensate; ma sono amico assai d'un certo prete, il quale è confidente d'un abate; questo comanda a un venditor di sete, e questo a una puttana, e questa a un frate; il frate poi della badessa è tutto: donde farem maturo questo frutto.
È una cosa fantastica l'onore: di parentado e di genealogia si ride il mondo c'ha filosofia. Voi siete pien d'antichi pregiudizi, né alle commedie nuove andate mai, né i romanzi novei, pien d'artifizi dotti, leggete, che insegnano assai. Certe antiche virtudi ora son vizi, e non importa un fil di paglia omai l'esser figliuol di dama o di puttana, come un nuovo romanzo oggi ci spiana.
Difatto il cappellan dal prete è gito; il prete coll'abate fece motto; l'abate col mercante ha stabilito che si mettesse la puttana sotto; e quella indusse il frate al suo partito. È ver che ci fu in mezzo anche un borsotto; ma non si sa se questo andasse in mano alla puttana, al frate o al cappellano. Basta che Fiordiligi fe' tenere alla bizzarra il vigliettin che ho detto.
Tu, Gramigna, trova Bevilona, quella puttana scaltrita: che si finga una gentildonna innamorata di Guglielmo; lo chiami a mangiare e a solazzarsi con lei; e ciò per fargli credere che sia quel Guglielmo. E fatelo star allegro e trattenetelo per due ore. RONCA. Perché due ore? ALBUMAZAR. Tra queste due ore tu, Gramigna, porta le robbe al Molo, piglia una fregata e caricala di tutte le robbe.
Onde appena sono in piazza, che le genti mi sono adosso, dicendomi che Pirino sta innamorato di una puttana; e che quelle ricchezze che con tanto risparmio e lunghe fatiche sono state raunate in casa mia, vanno in essilio in casa di un ruffiano e si consumano in un viver lussurioso; e che allettato dagli artefici di costei, cerca rubbarmi cinquecento ducati per riscattarla.
Le prime eran cornute come bue, ma le quattro un sol corno avean per fronte: simile mostro visto ancor non fue. Sicura, quasi rocca in alto monte, seder sovresso una puttana sciolta m'apparve con le ciglia intorno pronte; e come perche' non li fosse tolta, vidi di costa a lei dritto un gigante; e baciavansi insieme alcuna volta.
Veramente, quando le stelle s'accordano alla ruina di alcuno, alla prima gli togliono la prudenza. Ma io ne farò ben vendetta! Contro la puttana mi saziarò ben di schiaffi, pugna e calci e tirare de' capelli; Forca porrò in una galea; al figlio darò perpetuo bando di casa mia. O che rabbioso sdegno! lo sdegno avanzará l'amore, la rabbia la pietade.
CINTIA. Io sono gentiluomo e di onore e di fede, e ve lo farò conoscere, e son qui nelle man vostre, e se non vi fossi verrei a porvemi per giustificarmi con voi. ERASTO. E hai tu tanta lingua e tanta fronte? e non ammutisci e non arrossisci? In cambio di Amasia mi conduci a giacer meco una puttana vecchia.
Il duca d’Aubignè definisce questo squadrone volante una specie di rete che la regina tendeva sul mare della politica. La licenza del linguaggio alla corte era il riflesso dei suoi costumi depravati. Il proverbio creato in quell’epoca: Puttana come una principessa è la migliore conferma di quanto abbiamo esposto.
FILIGENIO. Vien qua, rispondimi a quanto ti domando. FORCA. Eccomi. FILIGENIO. Non hai tu tinto la faccia di carboni a mio figlio e vendutolo al ruffiano? poi tinta la faccia di carboni alla puttana, e l'hai fatta comprar da me, facendomi pregar da Alessandro?
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