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Aggiornato: 4 giugno 2025


Dolente Oggi lo sento Mi armava amor d'insolito Disperato ardimento. Sono cinque anni che mi andate giurando di amarmi, con frasi così pompose che non ci ho mai creduto, e parlate d'insolito ardimento! Insolito disperato ardimento: quello che è insolito, non è l'ardimento ma la disperazione. Sono cinque anni che vi giuro di amarvi, e cinque anni che vi prendete giuoco di me.

Prendete: è l'oro di re Filippo. TINTORETTO solo. (baciando la figlia) È l'ultimo bacio nella casa dove se' nata! (la compone, le si inginocchia vicino, si solleva). È l'ultima alba!... Guarda se ancora luccica la tua stella!... (la drizza sui guanciali, le alza la testa, e fissa pel finestrone.... Dal terrazzo si vedr

Bella scoperta! esclamò il padre Anselmo, ridendo. Amico Restituto, voi prendete il più giovane, il più biondo, il più avvenente di noi, e ne fate di schianto una donna. Badate, per altro; egli è assente, e degli assenti non si può dir male. Non ne ho detto male; gridò il padre Restituto; e voi m'avete inteso malissimo. Avete parlato del diavolo, sotto forma di tentatrice, e mi pare che basti.

Il contadino si fece bestemmiando a un angolo della stanza, sollevò un mattone con la punta d'un coltello che s'era levato di tasca, prese le posate e gliele dette. Non ti dimenticare di portarmi le galline, sai!... se no.... quanto è vero Dio.... Oh, per chi mi prendete! E intascate le posate, andò via. Quel giochetto durò otto giorni; e i due amici se la passavano proprio come tanti re.

"Niente, caro Conte, gli disse il Marchesino, sono le quattro o sei dozzine di quei pesciuolini che v'avete trangugiati; prendete un caffè, ed andate a letto che tutto passer

Va bene, rispose, accennando ad avviarsi Cesare, il quale non vedeva l'ora di esserne fuori. E non prendete copia della dichiarazione? Ah! è vero. Cesare sedette al tavolino per iscrivere; ma la mano gli tremava talmente che le parole gli riuscivano sgorbi poco intelligibili. Aspettate che ve la scrivo io più in fretta, disse Emilio, ghignando a suo modo.

Quando il cioccolatte fu sorbito, il personaggio porse la tazza al gesuita, additandogli di posarla sullo scrittoio, e disse: Prendete quel seggio e sedete , in faccia a me. Mille grazie, sire mormorò il padre d'Ebro. Egli era in presenza di sua maest

Senti, ho pranzato benissimo alla stazione di Milano, e non ho bisogno di nulla. Una tazza di brodo? No, grazie... Prendete il the voi altri la sera? . Ebbene, lo prenderò con voi quando sar

Come sta egli? Dev'essere molto abbattuto dopo una lunga prigionia... Oh no! mi parve che stesse bene, quantunque non glie l'abbia domandato. Non vi ha consegnato nulla per medisse Emilia. Mi ha dato questo, dicendo che vi avrebbe scritto se avesse avuto l'occorrente. Prendete.» E le consegnò una miniatura. Emilia riconobbe il suo proprio ritratto, lo stesso che aveva perduto sua madre in modo così singolare alla peschiera della valle. Pianse allora di gioia e tenerezza, e Lodovico continuò: «Mi ha scongiurato a procurargli un abboccamento con voi. Gli rappresentai quanto mi paresse difficile farvi acconsentire il suo custode; mi rispose ciò esser più facile che non immaginassi, e che se ne gli avessi portata la vostra risposta, si sarebbe spiegato meglio. Quando potrete rivedere il cavaliere, ditegli che acconsento a vederlo. Ma quando, signora, in qual luogo? Ciò dipender

Ebbene, se voi mi fate l'onore di non credermi un gonzo, perchè prendete voi in considerazione codeste inette iniquit

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