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Aggiornato: 25 maggio 2025
Sulla spiaggia incantevole, lungo la dolce insenatura di rena finissima e morbida, sorgevano due dozzine di baracche in tela gialla a liste turchine, allo scopo di rappresentare l'illusione di uno stabilimento di bagni. Le baracche erano sorte per iniziativa municipale e per sottoscrizione pubblica: inaugurate come un monumento, al suono dell'inno reale e con un discorso del primo magistrato che conchiuse tra i più vivi applausi: E così, in questo giorno solenne, o padiglioni balnearii, a cui è legato il prospero avvenire della nostra citt
E la Rosina colle mani in sui fianchi sbraitava inviperita: Ah, noi siamo infingardi, lei dice; noi siamo oziosi, noi siamo birbanti da mazzate, al suo garbato avviso! E perchè lei ha avuto la fortuna, chi sa come! di acciuffare, chi sa per che verso, la ricchezza, ci ha da trattar noi come scalzagatti e mascalzoni, che infatti in fatti poi, de' signori in giubba ne valiamo le dozzine!
Di questo teatro, nulla, proprio nulla ci resta: dolorosa constatazione, che non ha il conforto di una prova contraria. Che cosa è avvenuto delle due o tre dozzine di canevacci di commedie o anche delle commedie sceneggiate o scritte?
Gl'insorti, vista la darnas arenata, si erano gettati tutti in acqua fugando i coccodrilli a colpi di lancia e si arrampicavano a dozzine sui banchi sabbiosi portando seco enormi travi colle quali speravano di sfondarla. La fucilata, interrotta, ricominciò ancora più furiosamente, serrata, implacabile, mortale.
E bisognava aver veduto che nozze! Canzoni e sonetti ne furono scritti e stampati a dozzine. V'ebbe tra gli altri un poeta il quale, pigliando l'inspirazione dagli stemmi delle due famiglie, scrisse che un più ragionevole nodo non si sarebbe potuto stringere mai, trattandosi di un'aquila che ne «impalmava» un'altra. Immaginate che aquilotto avrebbe dovuto nascere da quelle auspicatissime nozze!
Intanto, il corteo, tra bene e male, più male che bene, giungeva sulla piazza del municipio; il maestro Ciuffetti si strappava i suddetti a dozzine dalla testa, e si spolmonava gridando ai lampionai: Ma non vi ricordate quel che vi ho insegnato, brutti infami?
Gli uomini cadevano a dozzine, a cinquantine, a centinaia, dinanzi, a destra, a sinistra, senza quasi sapere da qual lato venivano colpiti, chi colle braccia tronche, chi colle gambe fracassate, chi colla testa nettamente portata via, chi forato da cento colpi. Era una carneficina, un mostruoso massacro.
Non è a dire dunque s'egli approvasse di gran cuore la doppia condanna di morte che la Sacra Consulta aveva emanata nel giorno antecedente; se qualche cosa gli dispiaceva in quella sentenza si era che i capi consacrati alla morte invece di due non fossero almeno almeno due dozzine.
A Sandro Frascolini la gente gli contava le amanti a dozzine. Tutte le più leggiadre ragazze erano sue innamorate; perfino la bellissima Ottavia, la bellezza regina, si comprometteva per lui, cosa che faceva intisichire la moglie del sindaco: e Lalla ebbe per Sandrino un capriccetto.
Da uomo savio ed accorto, il nostro Damiano non prese altre mani, nè per stringere, nè per baciare. Ce n’erano troppe, del resto, e di belle e di brutte, di delicate e di ruvide. Ad un certo punto, guardandosi intorno.... altro che mani, buon Dio! Tra vecchie e giovani, stavano a contemplarlo due dozzine di femmine.
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