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Aggiornato: 14 giugno 2025
Giungeva fioco il suono del pianoforte, e inintelligibile, aumentando la malinconia della luce, quasi cullando la sonnolenza dell'aria.
Grazie dei fiori! disse, mostrando i mazzi disposti in due grandi vasi sul pianoforte. Grazie a voi, Perez, d'avere accettato.... Rivolta al marito, presentò: Domenico Perez, Francesco; il dotto e l'artista di cui ti ho tanto parlato, che ci fa il piacere di esser tuo testimonio.
Quello della carota? No... suo fratello, Eh! eh! eh! Carlinetto si appoggiò al pianoforte per rider meglio. L'ho poi trovata la carota quella famosa notte soggiunse, rivolgendosi al Cavaliere ma ho dovuto picchiare alla porta di tre erbivendole, finchè ne trovai una più pietosa che me la buttò dalla finestra.
La sala di prima classe era quasi piena. Una signora francese, seduta davanti al pianoforte, sonava a memoria alcuni notturni di Chopin, incoraggiata dalle sommesse approvazioni di dieci o dodici uditori di buona volont
»Non appena la porta si chiuse dietro i passi di mia madre, la sala fu sconvolta da un improvviso cataclisma Adolfo, il flauto, il pianoforte, il meco tu vieni...tutto fu travolto in un caos delizioso e terribile... »Oh! se qualcuno fosse entrato in quel momento!
«Metilde mi rappresenta la grazia e la coltura, è la più bella bionda di Venezia, e la ragazza più intelligente e più colta che possa soddisfare il giusto orgoglio d’un marito. Essa mi inebbria come un vino spumante, i suoi occhi, la sua voce sono affascinanti, quando mi parla o si mette al pianoforte, mi rapisce in estasi, mi fa echeggiare nell’anima le più soavi melodie, io ho bisogno di tutta la forza della mia volont
Io sentii con terrore la sconvenienza della mia posizione, il maestro pure la sentì perchè riprese curvandosi verso di me: « A momenti è qui la direttrice. Via, mi perdoni, e venga a riprendere la lezione. «Io mi rizzai in fretta, e senza rispondergli, senza guardarlo, tornai al pianoforte.
Ah! in questo momento io mi disprezzo, ti giuro, come non avrei creduto che un uomo potesse disprezzare se stesso. Con uno sforzo supremo si scuote e susurra con un singhiozzo Addio, Nicoletta! E fugge pel fondo. NICOLETTA, in piedi, appoggiata con la schiena al pianoforte, vorrebbe richiamarlo con un grido, ma la voce le muore nella strozza, e rimane intontita, con gli occhi imbambolati.
Così fu dato a Bertolini il nome di Bemolle, che gli rimase per sempre. Bemolle, che era sopratutto compositore, ora non componeva più. Egli fu ben presto uno dei Divorati. Le sue mattinate erano prese dal Professore. I suoi pomeriggi egli li diede ad Anne-Marie. Arrivava ogni giorno, dopo colazione, e senza dir nulla si metteva al pianoforte.
E poi fumo la pipa, e poi canto accompagnandomi sul pianoforte; e poi vado alla campagna a dare un'occhiata ai miei fondi... fino all'ora del desinare, che dura più d'un'ora... e poi leggo, o canto, o fumo la pipa... e appena annotta, mi caccio in letto... E al domani ricominci?... Ricomincio.... E non ti stanchi mai? Mai. E non ti vien mai voglia di parlare con chicchessia?
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