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Aggiornato: 5 giugno 2025
Dunque, mi dico, non è partita, non è fuggita, non mi ha abbandonato: e mi butto sul suo letto e piango come un fanciullo. È della follia. Te l'ho detto. Perchè infine, come può venirti quest'idea ch'ella sia fuggita, che ti abbandoni? Poichè ti ama.... Ma se sono un pazzo!... E la notte? Talvolta mi sveglio di soprassalto. Ho sognato che è gravemente ammalata, o che è morta.
Ho sciupato il tempo, il denaro, l’ingegno, l’anima, le idee, le cose ch’erano mie, le cose delle quali avrei potuto, se avessi avuta costanza, impadronirmi... questo sì!... Ecco perchè talvolta, la notte, ho voglia di piangere. Ma non piango. Non è da uomo
Vi piace l'America? Nancy fece cenno di no. Perchè piangete? Egli le prese il polso, e le tolse una mano dal viso. Nancy alzò su di lui gli occhi rossi e lagrimosi. Piango disse con voce spezzata perchè tutto è rovinato! Tutto, tutto ciò che era bello... è stato tolto... da ogni cosa... Sì, ero povera, sì, ero infelice, e inventavo quelle bugie nelle mie lettere.
Egli tremava dando quel consiglio, poichè sapeva quanto don Pio teneva al giornale. Per questo fu molto meravigliato nel sentirsi rispondere: Prendete una misura più radicale; ammazzatela. E i capitali che è costata? Non li piango io, perchè dovete piangerli voi? E gli abbonati? domandò l'intendente sgomento. Si rimborsano.
Non è bene forse ch'egli sia tornato e che abbia perdonato? Sì, sì, Tilde: non piango per questo. E allora? Non ti pare ch'egli abbia sofferto?
Se poi vedo qualcuno a piangere, addio sor Gerolamo! e se chi piange è poi una donnina ancor giovane e bella, mi si rivoltano le viscere, vedo scuro come se avessi un calamaio per occhio, un gnocco grosso come la palla di un cannone mi si ficca qui, alla gola, e per consolare gli altri piango io come una secchia che vien fuori dal pozzo.
Le loro belle capigliature bionde, nere, castagne poichè esse ponno additare alle varie latitudini di questa bella nostra penisola le loro belle chiome erano scapigliate, ed a molti intrise di sangue! Io piango scrivendo!.....
Io son ente, che, securo Come l'aquila sul monte, Mira intorno, e l'ali ha pronte Ogni loco a posseder. Invisibile discendo Or a questi, or a quei lari; Bevo l'aura de' miei cari, Piango e rido in mezzo a lor. De' lontani veggio i guardi, De' lontani ascolto i detti: Mille gaudii d'altrui petti Mi riverberan nel cor.
Tosto che 'l duca e io nel legno fui, segando se ne va l'antica prora de l'acqua piu` che non suol con altrui. Mentre noi corravam la morta gora, dinanzi mi si fece un pien di fango, e disse: <<Chi se' tu che vieni anzi ora?>>. E io a lui: <<S'i' vegno, non rimango; ma tu chi se', che si` se' fatto brutto?>>. Rispuose: <<Vedi che son un che piango>>.
FULVIA. O il cielo o il peccato mio o la malignitá dello spirito che stato si sia, non so; ma, una volta, voi avete, oimè! di maschio in femina converso Lidio mio. Tutto l'ho maneggiato e tócco; né altro del solito ritrovo che la presenzia in lui. Ed io non tanto la privazion del mio diletto piango quanto el danno suo: ché, per me, privo si trova di quel che piú si brama.
Parola Del Giorno
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