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Fu appunto in quei giorni, quando Pierino era più che mai infervorato nel desiderio della ribellione, che gli capitò a Crodarossa uno dei primi numeri dell'Emporio Letterario: dono settimanale agli abbonati del Rinnovatore, speditogli da Milano da un suo amico, gi

E dopo la cortesia dei versi, venne un'altra domanda del giornalista, che lo pregava di dargli una mano alla sua Euterpe Taurina, offrendogli un magro compenso, come portavano le poco floride condizioni del giornale, intermittente più della febbre e costretto a regger l'anima coi denti nei mesi caldi, quando i teatri erano chiusi e i suoi sporadici abbonati in viaggio.

Il Perego poteva vantarsi di rappresentare tutta intera la redazione delle Risorse italiche. Il giornale "dei giovani e per i giovani" aveva infatti sempre piene di giovani le sale della direzione e le tasche del direttore. Ma a tutti quei giovani Matteo Cantasirena raccomandava di portar quattrini e abbonati: quando portavano articoli... questi finivano nel cestino.

Si sparpagliavano invece nel teatro, dove facevano notare agli abbonati che la diva era giù di voce e non mettevano più come prima tutte le mani, con mirabile accordo, sul fuoco, assicurando che il conte Pier Luigi da Castiglione non le aveva nemmeno toccato un dito. Invece si lasciavano fuggire certi mah!... certi uhm!... certi sorrisi maliziosi, che esprimevano tutto il contrario.

Le Melanconie di un antiquario che chiudono il presente volume sono variazioni artistiche e spirituali sopra il Natale e altre feste dell'anno, pubblicate come articoli d'occasione nel Pungolo di Milano. Era troppo lusso per i soliti abbonati. Qui troveranno la luce giusta. Degli altri scritti che non entrano in questo volume non dirò che per cenni.

Egli tremava dando quel consiglio, poichè sapeva quanto don Pio teneva al giornale. Per questo fu molto meravigliato nel sentirsi rispondere: Prendete una misura più radicale; ammazzatela. E i capitali che è costata? Non li piango io, perchè dovete piangerli voi? E gli abbonati? domandò l'intendente sgomento. Si rimborsano.

Don Domenico Taffa aveva terminato il suo desinare e digeriva dolcemente, fumando un eccellente zigaro e leggendo tale o tal altro giornale francese, cui la censura del ministero sopprimeva agli abbonati per distribuirli a certi impiegati privilegiati. Don Domenico, anch'egli, aspettava il prete da lungo tempo, e non senza impazienza.

Almeno almeno, avrebbe dovuto fare una eccezione pel suo uomo, che gli diceva ben del suo dramma senza averlo letto, e non gli prometteva di pagargli tremila lire quando i suoi poveri cinque atti avessero ottenuto il trionfo di quattro repliche alla fila; trionfo per stesso impossibile ad un autore novellino, e che dopo tutto c'era sempre modo di mandare a vuoto, in ogni teatro d'Italia, dove gli abbonati comandano a bacchetta, e non ammettono repliche!