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Aggiornato: 5 giugno 2025
Non t'arei in mill'anni affigurato; ché pari un altro. FILOCRATE. Aimè! Son bene un altro: cangiato di presenza negli affanni; ma quello sventurato di mai sempre. Io piango di dolcezza e di dolore: ché mi veggio condotto, al fin, lá dove mi fia la morte men dogliosa e grave; da poi che piace al ciel. FRONESIA. Lascia andar questo.
Non voglio che si pianga per me, in questa casa. Infine, tu lo vedi, non piango io. Ora! esclamò il vecchio Guerri. Ma poi?
Mi seccherebbe, non guarirvi mormorò, un po' pensosa. Perchè? Per amor proprio? Non so. Credete di essere il primo, venuto da me, in un giorno di tristezza, a piangere il suo dolore e a chiedere dei sorrisi? Non ignoro la vostra missione di consolatrice universale. Ma io non piango, vedete. Sono sulla via della guarigione. Da quando? Da tre quarti d'ora.
ne' mai qua giu` dove si monta e cala naturalmente, fu si` ratto moto ch'agguagliar si potesse a la mia ala. S'io torni mai, lettore, a quel divoto triunfo per lo quale io piango spesso le mie peccata e 'l petto mi percuoto, tu non avresti in tanto tratto e messo nel foco il dito, in quant'io vidi 'l segno che segue il Tauro e fui dentro da esso.
ESSANDRO. Andrò volontieri. CLERIA.... ch'io piango e ch'io muoio.... ESSANDRO. Sará fatto... CLERIA.... E se m'ama, che venghi presto.... ESSANDRO.... quanto comandate.... CLERIA.... E se mio padre non si contenta darmelo per sposo, digli ch'io vo' fuggirmene seco nella fin del mondo. ESSANDRO.... Volete altro? CLERIA. Non altro; raccomandamegli strettamente.
I’ fui colui che la Ghisolabella condussi a far la voglia del marchese, come che suoni la sconcia novella. E non pur io qui piango bolognese; anzi n’è questo loco tanto pieno, che tante lingue non son ora apprese a dicer ‘sipa’ tra S
Io non piango, mamma diceva Flora. Non piangi, ma fai peggio. Non parli, non mangi, non capisci nulla. Dicono che egli si uccider
Non continuare, ti prego, cognata dolcissima; il tuo Giovanni, il mio caro fratello è sempre stato un uomo incomprensibile: quel suo passo, convengo anch'io, ha del misterioso, io ne ho pianto, ne piango ancora; ma però un segreto intimo senso mi dice che noi lo rivedremo.
No, non piango. Bisogna che io serbi la mia faccia al sorriso avvenire. Perdonami, Giana, tutte queste cose penose e odiose. Non ti darò più noia. Sono io che opprimo tutti, che separo tutti. Non c’è posto per me qui. Ecco la sera. Senti? Un’altra acquata, ma più blanda. Ascolta. Piove su i bossoli e su i c
Ma sui vecchi tremanti e affaticati, Sui senza pane, piango; Piango su i bimbi gracili e scarnati, Su mille ignote sofferenze piango. E quando il pianto dal mio cor trabocca, Nel canto ardito e strano Che mi freme nel petto e sulla bocca, Tutta l’anima getto a brano a brano.
Parola Del Giorno
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