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Aggiornato: 6 giugno 2025


Allora rifletti un po' su la mia proposta. No è uno scherzo. E non pensare all'amore.... «Amore alma è del mondo, amore è mente!...» Lascia dire i poeti; sono la peste dell'umanit

Non si capiva se era seccato in mezzo a tanti ignoti che lo guardavano come una bestia rara. Il capitano lo squadrò dal capo ai piedi, gli girò intorno col fare di un domatore di belve, e si voltò dall'altra parte percotendo leggermente lo stivalone. Si capiva che l'aveva su coi preti o che ci aveva gusto a vederne uno nelle peste. Don Davide pareva imbronciato.

Damiano aveva la bocca amara e le ossa peste, come dopo una febbre quartana. Ma infine, se paragonava il suo stato d’allora con quello della sera innanzi, poteva stimarsi abbastanza contento. Lo stomaco era sempre dubbioso, ma non gli doleva più. Uscì all’aperto, per prendere davvero una boccata d’aria; passeggiò un poco sotto i palmizi, e andò a salutare la fontana, in fondo a quel prato nascosto, dove aveva corso il risico di rendere l’anima a Dio, come tant’altre cose alla terra di Bohio. Al vivo zampillo della fontana si lavò le mani e la faccia; questa, poi, lungamente, una mezza dozzina di volte. Avrebbe fatto anche un bagno, se non avesse pensato che ci voleva troppo tempo a spogliarsi, mentre Luigi di Torres e Rodrigo di Xeres parlavano gi

10 Merlin gli fe' veder che quasi tutti gli altri che poi di Francia scettro avranno, o di ferro gli eserciti distrutti, o di fame o di peste si vedranno; e che brevi allegrezze e lunghi lutti, poco guadagno ed infinito danno riporteran d'Italia; che non lice che 'l Giglio in quel terreno abbia radice.

Col vi secolo dell'èra nostra cominciano, con alcune lacune, nelle cronache medioevali i racconti delle inondazioni. Una delle più terribili avvenne nel novembre 589, sotto Pelagio II, e fu seguita dalla peste. Gregorio da Tours l'ha descritta: in seguito ad essa caddero dalle fondamenta gli antichi granai dell'Aventino e molti edificii del Campo Marzio.

Entrate meco, entrate al convito nuziale. Vieni, o sagrestano, vieni col coro e precedimi intuonando il cantico delle nozze. Vieni, o sacerdote, vieni a darci la benedizione, prima che ci mettiamo a giacere. Tace il suono, tace il canto; la bara sparí. E obbedienti alla chiamata, quelli correvano veloci, arri arri arri! sulle peste del morello.

Non è morbo peste mortale, che questo pan, salúbre a chi se 'l piglia con salda fede, nol risani, quale fu de' leprosi giá la maraviglia. Ma guardesi chiunque indegnamente a un soperbo cibo admove il dente!

Che la peste venga al tiranno che ora servo! Invece verrò con te che sei meraviglioso. Un mostro ridicolissimo, che trasforma un povero ubbriacone in una meraviglia!

Il mio fratello, questo non posso far; ché dal messere ho commission di non lasciare entrare in casa alcuno, per questi sospetti di peste che sono or per tutto il mondo. Uno spedale è qui vicino. FILOCRATE. O Dios del cielo! que bien io do he stado y quam limpio soi de sospecha; porque el mal no es otra cosa que fiebre iuntamente con las passiones y tan longas fatiguas.

Lo star lontano, poi quando si riede, quanto più lungo fu, più riconforta. 4 Gli sdegni, le repulse, e finalmente tutti i martìr d'amor, tutte le pene, fan per lor rimembranza, che si sente con miglior gusto un piacer quando viene. Ma se l'infernal peste una egra mente avvien ch'infetti, ammorbi ed avelene; se ben segue poi festa ed allegrezza, non la cura l'amante e non l'apprezza.

Parola Del Giorno

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