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Aggiornato: 2 luglio 2025


Francesco Caterina (continuando) Ma non pensate che io inveisca ancora contro di voi. No, no, Francesco! La lotta fra voi e me è finita. Innanzi a quel cadaverino... io non sono più la donna che vi giudica. No: io sono la madre umiliata, la madre che s'era illusa di poter combattere perfino la morte con l'orgoglio dell'affetto materno.... Quando io era qui, un momento fa, ad accusarvi e a difendermi, tutta intenta all'avvenire (a poco a poco il suo terrore si dissolve [pg 357] in commozione), egli viveva la sua ultima ora, e sono giunta appena in tempo per vederlo agonizzare.... Oh, perchè illudermi?! perchè illudermi così?!... (Gli occhi le si ingombrano di lagrime.) Perchè figurarmelo adulto, capace di comprendermi, capace di perdonarmi?... Perchè?... Egli era distrutto gi

Ah! rispose il dottore, con una vocina di flauto, non mi mortifichi; creda che non so perdonarmi d'averle messo in capo certe idee.... Non m'ha messo in capo nulla; le ho gi

« Mia Fulvia; mia amante; mia sposa; susurrava Gualfardo stringendomi le mani. Dimmi che vivrai, che vivrai per amarmi; per esser mia; per non lasciarmi mai più. « Ma tu, Welfard, potrai tu perdonarmi il mio torto, potrai tu amarmi ancora?

Non ho a rimproverarmi che qualche parola irriflessiva. E non feci alcuna promessa;... chè altrimenti, son cavaliere, non avrei ardito mancarvi. E senza lasciarle tempo di rispondere: Pregate donna Rosalia a perdonarmi, aggiunse. Ella vi ha gi

«Ritieni seguitava quel libro che ora capisco per la prima volta ritieni che il miglior bene che tu possa fare è quello che tu lasci fare volentieri al tuo vicinoFra me e la Costanza la pace fu subito conchiusa, e fra noi due fu ancora lei la più imbarazzata a perdonarmi. Si combinò che ella avrebbe portato dentro la giornata le sue ottocento lire, colla seguente lettera: 24 dicembre.

Voglia perdonarmi e credere alla sincerit

ATTILIO. Madre, se promettete di perdonarmi e di rimediarvi, che di un male non se ne faccino molti, vi spiegherò il fatto come passi. CONSTANZA. Ti giuro, figlio, per quella grande affezion che ti porto, che spenderei questo avanzo di vita in tuo serviggio. Che se non m'adoperassi per un figlio, per chi debbo adoprarmi io? ATTILIO. Poiché cosí volete, vi scoprirò il tutto.

Chi sa quali crudeli pensieri hai avuto! No. Nancy non aveva avuto dei crudeli pensieri. Ed ora non mi ami più! Nancy lo guardò con espressione smarrita, e sorrise, senza quasi sapere perchè. Aldo non volle accorgersi del sorriso; e disse: Nancy! Nancy! Non potrai mai perdonarmi? Ma , ti perdono, disse Nancy, e sorrise ancora. Le pareva di sognare.

Se ora vi dicessi francamente che mai non ho potuto reggere alla lettura di una intera ode di Pindaro; che le veneri di Anacreonte mi parvero il più delle volte scipite; come potrete voi perdonarmi di avere, a dispetto dei moderni poeti, simulato una quasi-adorazione per uno stucchevole ineggiatore di circensi, per un elegante ma monotono cantore di Batilli?

Comparve finalmente il servo col notajo. Vogliate perdonarmi, caro messere, disse il conte al nuovo venuto, se v'ho mandato a sturbare in quest'ora tarda, ma non c'era a perder tempo in nessun modo, e occorreva che voi apponeste il vostro tabellionato a una tal coppia di righe, che ora stenderò io medesimo, e che questo signore sottoscriver

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