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Mi sembrò molto triste, d'una di quelle tristezze un po' molli che rivelano un cuore gonfio di pianto, un bisogno di lacrime. A che pensi? le chiesi. Mi ricordo del mio primo Natale alla Badiola. Te ne ricordi tu?

No, no, t’inganni. Non tento di salvarmi, non voglio essere salvata. Non vedrò la luce di domani. Non penso che la mia miseria potrebbe sopportarla, come tu non pensi che il tuo odio possa renderti quel che hai perduto. Non sono all’orlo del buio ma gi

Tu, Diana, sei una creatura perfetta.... E per questo mi si danno tante afflizioni! ella disse, guardando Adolfo con una certa intenzione. Non credevo d'avertene mai date io, riprese Adolfo, ma se tu pensi altrimenti, vorrei sapere.... Oh, tu vuoi saper troppo! E Diana gli sorrideva: ma tornò presto a rannuvolarsi. Dunque, che hai, angioletto?

Ella guardava nell'avvenire; vedeva la lunga fuga dei giorni a venire, oscuri e solitari. Nino, con gli occhi velati di pianto, contemplava quella figura curva davanti a lui; e i suoi pensieri volsero indietro e risalirono il corso degli anni. Si chinò e le prese la mano. Cuginetta mia! diss'egli. Ella gli sorrise di un sorriso triste. Poi gli domandò. A che cosa pensi? Vi fu una pausa.

e pero` ch'io mi sia e perch'io paia piu` gaudioso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi 'l vero; che' i minori e grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perche' 'l sacro amore in che io veglio con perpetua vista e che m'asseta di dolce disiar, s'adempia meglio,

Il motivo per cui il Fossano se ne tornava a Venezia, era quello di recarsi da Candiano per vedere se colui avesse, per avventura, alcuna notizia di Valenzia. Ma quand'anche in fondo del cuore potesse nutrire un'ombra di speranza, che quando la mente vaga di dubbio in dubbio, a proprio conforto, si sforza a mettere per probabile anche ciò che è impossibile al tutto; pensi il lettore con che animo doveva presentarsi innanzi a Candiano, a domandargli conto di colei che con tanta generosit

Ognuno pensi come per tutti cotesti malearrivati fosse pietosissima cosa, e piena a un punto di sollievo e di affanno, incontrarsi, e piangere, e baciarsi insieme, comecchè le braccia incatenate ogni altra dimostrazione di affetto non concedessero.

Hai ragione, buon servo della corona di Castiglia; diss'ella, intenerita. Tu pensi che Filippo debba esser sempre accanto a Giovanna? Ricordami queste tue parole, quando avrai qualche cosa da chiedermi, e ti sar

"Se il Vigliani avesse voluto, avrebbe potuto salvarla" pensava Nora, e continuava a guardarlo, a fissarlo, a supplicarlo cogli occhi, senza parlare. Le domanderei soltanto di aspettare qualche mese... balbettò infine. Lei così buono, che ha sempre avuto tanta affezione.... per noi.... Pensi al mio amor proprio: Ho tanti nemici!

Ma sicuro! E non può vederlo anche Lei, solo che ci pensi un pochino? Signor Prospero mio, le faccio un ragionamento. Mi segua attentamente. Che cos'è, prima di tutto, la ricchezza d'un paese? La propriet