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103 Ora io son qui per renderti mercede del beneficio che mi festi allora. Nessuna grazia indarno or mi si chiede ch'io son del manto viperino fuora. Tre volte più che di tuo padre erede non rimanesti, io ti fo ricco or ora: vo' che mai più povero diventi, ma quanto spendi più, che più augumenti.

No, questa sarebbe un'ingiusta pretesa, soggiunse, e non l'accetto. Se hai un'attitudine qualunque che possa renderti utile alla societ

Quando il soprintendente ebbe ricuperato il figlio, chiamò a Roberto nella sua stanza, e gittandosegli al collo, piangendo, gli disse: D'ora innanzi, tu avrai in me un amico, anzi un fratello: e un uomo sempre pronto a renderti, magari con ogni suo rischio, il beneficio! Ecco quello che voleva Roberto. Nessuno sapea spiegarsi in che modo egli avea potuto rimanere tante ore nel pozzo.

VIGNAROLO. Che ti ho fatto io? PANDOLFO. Mi dimandi ancor che mi hai fatto? VIGNAROLO. Perché mi volete uccidere? PANDOLFO. Per trarti il cuor dal petto e bevermi il tuo sangue! VIGNAROLO. La cagione? PANDOLFO. Il voler renderti la cagione è un voler tramettere tempo per ascoltar le tue scuse: la cagion è che vo' trarti le budella!

E mentr'egli mi diceva: «Tu non mi avevi chiesto di metterti al mondo; era giusto che io pensassi a renderti la vita meno triste e meno difficile che non sia stata per me», una risposta cupa, indefinita, una specie di accusa, mi fremeva dentro: Perchè non hai saputo farmi forte come te? Dovevi cominciare da questo.

No, no, t’inganni. Non tento di salvarmi, non voglio essere salvata. Non vedrò la luce di domani. Non penso che la mia miseria potrebbe sopportarla, come tu non pensi che il tuo odio possa renderti quel che hai perduto. Non sono all’orlo del buio ma gi

Maria non rispose. Sono stato molto colpevole proseguì il conte ma vorrai tu essere inesorabile con me, che venni qui per riparare i miei torti, renderti il posto che ti aspetta, le ricchezze alle quali hai diritto? La popolana sussultò combattuta fra il timore e lo sconforto; lo sconforto per quella poveretta, che sentiva meritevole di miglior destino; il timore di separarsi da lei.

Quali sembianze Son queste mai luminose e liete! E in qual parte mi trovo? E voi chi siete? COS. Nutrice degli eroi. FOR. Dispensatrice Di tutto il ben che l'universo aduna. COS. Scipio, io son la Costanza. FOR. Io la Fortuna SCI. E da me che si vuol? COS. Ch'una fra noi Nel cammin della vita Tu per compagna elegga. FOR. Entrambe offriamo Di renderti felice.

Roberto Fenoglio proseguì volgendosi all'amico Magnasco: Io te lo ripeto, che colpa ci ho? Stanotte tu mi cogli alla sprovveduta, mi tiri un colpo a bruciapelo, chiedendomi di renderti servizio presso la tua signora cugina.... Io casco dalle nuvole.... Non so risponderti... non so dirti, spiattellarti la verit

Emilia gli ripetè quanto i suoi consigli le fossero preziosi, e gli promise di non dimenticarli mai e cercare di approfittarne. Sant'Aubert le sorrise con affetto e tristezza insieme. «Lo ripetole disse, «io non vorrei renderti insensibile, quand'anche ne avessi il potere; vorrei solo guarentirti dagli eccessi della sensibilit