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Aggiornato: 28 giugno 2025
Sulle due pareti laterali si leggevano scritte a grossi caratteri, da una parte, le parole: Dio ti vede! dall'altra: Penitenza, o Inferno! La parete di fondo era quasi tutta occupata da una amplissima porta, sul davanti della quale penzolava una corda greggia, e assai lurida, che serviva per tirare il campanello. Lina era ad un Convento di cappuccini.
Dall'ultima volta ch'io mi accostai al tribunale di penitenza, cominciò il penitente con voce contrita, io non credo aver commesso verun di quei peccati che la chiesa dichiara mortali ma, in seguito ad alcune recenti peripezie, io mi sento oggi trascinato, ed ho anzi deliberato di compiere un enorme delitto. Vuol uccidere la moglie, pensò il visconte; è bene ch'io ne sia prevenuto.
tanto ch'io volsi in su` l'ardita faccia, gridando a Dio: "Omai piu` non ti temo!", come fe' 'l merlo per poca bonaccia. Pace volli con Dio in su lo stremo de la mia vita; e ancor non sarebbe lo mio dover per penitenza scemo, se cio` non fosse, ch'a memoria m'ebbe Pier Pettinaio in sue sante orazioni, a cui di me per caritate increbbe.
Egli tese le sue ali d'angelo, e passò dal mondo dell'innocenza a quello della penitenza, senza toccare il fuoco. L'anima sua, monda di terrene passioni, poteva appropriarsi il detto dell'apostolo: "La grazia comincia dove è spento l'orgoglio e quando l'uomo si è vuotato di sè, allora solo si riempie della sapienza."
PANDOLFO. Veggio Cricca; parmi intendere che mi voglia dare una buona novella: l'ho per un prodigio del mio bene. CRICCA. Ho caminato in tanta fretta per trovarlo che appena posso trar il fiato; le scarpe ne hanno fatto la penitenza che sono tutte rotte. PANDOLFO. Lo dice con voce alta, con bocca larga e allegra: segno di cosa allegra.
Dalla confessione alla penitenza non c'era altro che un passo. E Michele, per fare la penitenza, si lasciò andare sul pavimento, si accoccolò alla meglio col capo sulla soglia di casa, e non passarono cinque minuti che egli aveva gi
«Io lascio alle rane il gracidare, ai corbi il crocidare, le cose vane al mondo; io m'incammino a logica tale, che non teme la conclusione della morte» cioè alla religione. E così abbandonando ogni cosa si fece religioso, santamente vivendo fino alla morte. PASSAVANTI, Specchio della vera Penitenza. Dist. 2. cap. Segreti del Piccolo Alberto. Lione, 1731.
LECCARDO. Cacasangue! questa è una solenne ribaldaria, e discoprendosi io sarei il primo a patire la penitenza, e non vorrei ch'avendomi io vivo mangiati molti uccelli cotti in mia vita, che or le cornacchie e corbi vivi se avessero a mangiare me morto sovra una forca.
Lucilla, Lucilla, vien qui, facciamo la pace.... Vuoi che domandi scusa a Gipsy? Meriteresti che te lo imponessi per penitenza. L'arrivo della signora Giulia pose termine al grave contrasto.
ESSANDRO. Diasi colpa ad amore la cui legge è fuor d'ogni legge: conosco l'errore e, il confesso, merito la penitenza, ne chiedo perdono. GERASTO. Cosí farò io a te: dopo l'errore ne chiederò perdono. ESSANDRO. Questi sono errori di giovani. GERASTO. Ti farò conoscere che sono piú giovane che tu non pensi. ESSANDRO. Amor fu colpa del tutto. GERASTO. Non è amore ove si toglie l'onore.
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