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Aggiornato: 29 giugno 2025


89 Dei paladini e dei guerrier più degni Carlo si chiama dietro una gran parte, e vêr la piazza fa drizzare i segni; che 'l pagan s'era tratto in quella parte. Ode il rumor, vede gli orribil segni di crudelt

Frate Profondo. Frati, Popolo, Guardie. Tenore.... anima mia.... Ferito.... a morte.... In sen la morte io pure.... Orribil vista!... TUTTI. Qual suon lugubre!... Chi avvertì il sacrista? Tenore.... ascoltami.... questo duetto Pur troppo è l'ultimo che insiem cantiam.... Con due magnifiche note di petto Si avverta il pubblico che noi moriam.... Addio bell'angelo sul do di petto Ti ferma....

52 Poi che, orribil come era e spaventosa, l'ebbe da parte ella mirata alquanto, e che le parve assai pericolosa così da l'un come da l'altro canto; di veder novit

Oh quanto è il suo dolore aspro ed atroce, che non può rivedere i dolci rai! Ecco ch'altronde ode da un'altra voce: Non sperar più gioirne in terra mai. A questo orribil grido risvegliossi, e tutto pien di lacrime trovossi.

39 Nascono casi, e non saprei dir quanti: una muore, una parte senza coda, un'altra non si può muover davanti, e 'l deretano indarno aggira e snoda; un'altra, ch'ebbe più propizi i santi, striscia fra l'erbe, e va serpendo a proda. Il colpo orribil fu, ma non mirando, poi che lo fece il valoroso Orlando. 41 Poi li trascina fuor de la spelonca, dove facea grande ombra un vecchio sorbo.

Strano vocío dagli ùteri Uscia: «noi siam poeti.... Noi siam dell'arte i genii... Largo agli illustri feti! Le eccelse vie si sgombrino Alla divina prole! Notte voi siete e báratro, Noi vi rechiamo il sole» Iddio vi assista! e plausi, E gloria al mondo avrete; Ma prima, questa grazia Fateci almen: nascete! Desiderasti mai la donna d'altri? È un orribil peccato Diceva al penitente un buon curato.

SENECA Misero me! co' miei cadenti giorni salvar sperava i tuoi. Dovea la plebe udir da me le ascose, inique, orrende arti del rio Neron;... ma invano io vissi: tace la plebe; ed altro omai non ode che il timor suo. Di questa orribil reggia mi è vietato l'uscire... Oh ciel! chi vale contro empio sir, s'empio non è?

Dentro ricca pompa egli s'avanza Correndo fier tra l'affannate genti; Di leon giovinetto avea sembianza Non molto esperto a disbranare armenti, Ma che sentendo ognor più gran possanza Crescer ne l'unghie e ne gli orribil denti, Vagheggiando i gran velli aspro minaccia, E va tra' boschi a riprovarsi in caccia.

Caro ei l'avrá, se nel punisci; io quindi nol celo. Mira: in questa gemma stava la mia salvezza. Di tua fede in pegno, il delle mortali nozze nostre, tal gemma tu darmi dovevi... NER. Il veggio, l'ultima è questa, e la piú orribil trama, per far che Roma mi abborrisca. Iniquo, tu l'ordisti; ma or ora... POPPEA Alla tua pena ti sottraesti, Ottavia; invan sottrarti speri all'infamia.

E l'iniquo, curvo sulla caduta, si pose a raccontarle divisatamente, con una lentezza crudele, tutto l'orrendo fatto: la provocazione sua, i rifiuti d'Adolfo, gli oltraggi a cui egli dovette ricorrere per obbligarlo ad impugnare un'arma; le descrisse il terribil momento in cui i due rivali stettero a fronte la pistola appuntata al petto l'un dell'altro, il colpo, il subito imbiancarsi della faccia d'Adolfo, il gemito di lui, il cadere... E' pareva compiacersi con orribil diletto nel minutamente esporre ogni cosa: era per lui come un trovarsi nuovamente a quell'atto, un uccidere di bel nuovo l'odiato rivale.

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