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Aggiornato: 8 giugno 2025
Attilio s'era incaricato di distribuire il resto della gente negli usci interni dello stabilimento, fatti barricare nel miglior modo possibile collocando buon numero di operai alle finestre del piano superiore donde dovevano scagliare sugli assalitori quanti oggetti pesanti potevano loro venire alla mano.
Il sig. Enea Cavalieri giustamente osservò che in fondo, «astraendo dal loro infeudamento al socialismo, i Fasci, come nuclei operai, dovevano qualificarsi Societ
Allora dimandatele che cosa è il fiore. Io comprendo che Luigi XIV, sì profondamente tenero di sua persona, non li amasse un'acca. Io comprendo che quella giovinetta, di cui parla Filippo Salmuth, preferisse loro l'odore dei vecchi libri; e quel giureconsulto, perfin quello dello stabio! Io comprendo che il famoso medico Paolo Zacchia detestasse la rosa; e che quella dama, di cui parla Samuele Lede', cadesse in sincope alla vista di una rosa rossa. La natura produce certi istinti indicatori, come dessa dota di un grifo il compagno di S. Antonio, per scovrire i tartufi. Respirate il salano, lo strammonio, il giusquiamo, il papavero, la noce, il sambuco... e voi vi addormite. Valmont di Bomare dice che chi sradica la betonia diventa ebbro. Il dottore Berton, pingendo dalla natura il puthos fetido (draconium foetidum) contrasse un'oftalmia. Areteo di Cappadocia parla di certi fiori che provocano l'accesso dell'epilessia. La Gazette de la Santé narra di certi operai che, essendosi addormentati in un granaio dove si erano sparse delle radici di giusquiamo per bandirne i topi, si svegliarono attinti da stupore e cefalgia. E Martino Grunewald assicura che due individui furono colpiti da alienazione mentale per aver respirato, in una farmacia a Dresda, il fumo dei granelli di questa pianta che vi si bruciavano. Barton afferma che il fiore della magnolia glauca occasiona la febbre ed accelera i parossismi della gotta. Le emanazioni della lobelia grandiflora cagionano, secondo Jacquin, dei soffocamenti. In Creta, l'odore dell'anagyris d
Sicuro; ma lavorare così per ispasso, non perchè uno lavori e l'altro intaschi: ci saranno cioè i vinai, i facchini, gli operai, ci s'intende; ma di tutto il guadagno si ha a fare un cacciucco*, e ognuno deve avere la sua parte. * Miscuglio.
Ma voi non siete operaio. Mi metta alla prova. Sapete leggere e scrivere? Qui gli operai, i contadini, sono più ignoranti delle bestie. Sono brava gente, però, rispose Cardello. Non dico il contrario; ma io ho bisogno di qualcuno che sappia leggere e scrivere. Alla meglio, pochino so, e so anche far di conto, addizione, moltiplicazione, divisione, sottrazione! Che mestiere esercitate?
La sentenza, dopo avere ricordato i titoli di imputazione, continua: Ritenuto che alla pubblica discussione, per la lettura dei documenti, per la deposizione dei testimoni e per le dichiarazioni degli accusati, sarebbe risultato in fatto: che da vario tempo si erano potentemente costituiti in Milano i partiti repubblicano e socialista, che crearono la Camera di Lavoro, vari circoli, associazioni e leghe di resistenza, le quali, sotto la parvenza del benessere materiale degli operai, dovevano nella mente dei capi essere per loro strumento da valersene in una propizia occasione.
Malgrado la sua cera assorta, noncurante, le sue distrazioni, il suo silenzio, la gente gli voleva bene. Il direttore se lo teneva caro, sfruttandone il genio inventivo. Bertha lo curava come un grosso bambino inesperto, dandogli sulla voce, carezzandolo, dirigendolo in tutte le azioni della vita in cui si mostrava tanto ingenuo. Lottchen lo disprezzava, lo tormentava e lo amava. I bambini se lo mostravano a dito nella via, gli tenevano dietro, gli saltavano addosso, gli frugavano nelle tasche, era la divina provvidenza per loro. Egli camminava colla testa nelle nuvole, artista innamorato dell'arte, sognatore incorreggibile, con le dita che gli si movevano come se toccassero molle misteriose. L'idea fissa scacciava a poco a poco tutte le altre. Alle volte si stordiva tanto da rimanere inebetito per un paio di minuti; poi nel cervello cominciava una ridda infernale d'idee che cozzavano fra loro, e allora gli operai non avevano il tempo di copiare un modello che gi
Fondai nel giugno del 1835 un giornale destinato a estendere l'Associazione e le sue idee nella Svizzera. Esciva due volte la settimana, su due colonne, francese l'una, tedesca l'altra. Avevamo fatto acquisto d'una stamperia in Bienna, nel Cantone di Berna. Il professore Weingart, svizzero, dirigeva lo Stabilimento, nel quale allogammo operai profughi, tedeschi e francesi.
In Petralia Soprana provincia di Palermo c'era un disgraziato vice cancelliere di pretura perdutamente innamorato della moglie di un agiato pastaio del luogo, certo Alessi. La donna, tanto bella quanto onesta, aveva replicatamente respinto le profferte del vice-cancelliere; il quale nel suo furore erotico arrivò a minacciarla di ridurla in condizioni da doverglisi dare a discrezione. E l'immondo satiro ricorse ad un diabolico mezzo: scrisse il manifesto agli operai figli del Vespro il manifesto firmatissimo, e lo mandò per posta allo indirizzo del marito della sua amata, l'Alessi; poi con una lettera anonima denunzia lo stesso Alessi alle autorit
Più tardi giunsero notizie peggiori; l'agitazione fra gli operai era grande; essi avevano fischiato i signori Guerini, e gettato dei sassi dietro la loro carrozza; si diceva che ci fossero dei feriti. A quelle notizie Maria non potè più star ferma e decise di andare alla villa Guerini per sapere qualche cosa di preciso.
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