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Aggiornato: 12 giugno 2025


Nora abbassò il capo di più; strinse, aprì il ventaglio più nervosamente, ne lacerò la carta colle unghiette e bisbigliò un appena appena, come un soffio spirante. Grazie! rispose l'altro con un sospiro: e non osò nemmeno toccarla. Fece capire alla fanciulla che aveva data la sua parola e che la sua parola era sacra.

E pensava, continuava a pensare, accarezzandosi la barba, arricciolandone la punta, nervosamente. Aveva bisogno di denaro, di molto denaro. Aveva pagato i debiti vecchi.... ma cominciavano gi

(spingendo nervosamente lontano l'incartamento, che si squinterna, parte sulla tavola e parte per terra) Ah chi si', di marmu?.... Agghiazzatu!... Lèvili, 'ssi carti.... 'annunca 'i scicu!.... (le spinge ancora in l

La prima cosa che ella tentò, per aprire la sua intelligenza, fu la lettura dei libri di Paolo Spada. Dopo pranzo, quando egli, fumate nervosamente quattro o cinque sigarette, si levava come mosso da un impulso automatico, per sedersi a scrivere, ella si levava e spariva. Nella sua borsa da lavoro, accanto al merletto all'uncinetto, delizia borghese di altri tempi, ella aveva sempre un volume, dei varii fra romanzi e novelle scritte da Paolo Spada: e in camera sua, si metteva a leggere. Lo stile prezioso, ricercato con quella tortura mentale che era una delle grandi qualit

Un minuto soltanto... Sentite... Voi siete stato una volta a Santa Chiara, da mia prozìa la badessa... Vi ricordate?... , .... Ebbene... un favore, signor tenente... Infilavo in tutta fretta il mio cinturone con la mauser, e passavo sotto il mento e v'affibbiavo nervosamente la correggina dell'elmetto.

Non lavorando più egli era quasi in miseria, ma non se ne accorgeva punto. Il suo abito era lacero, tutto si faceva di giorno in giorno più scarso, mangiare diventava a poco a poco una cosa pressochè fantastica; ma egli non si curava di tutto ciò. La sua immaginazione, solo nervosamente esaltata, diventava in realt

Sotto l'atrio trovarono Filippo, che passeggiava nervosamente, a testa bassa, arricciandosi i mustacchi. La Teobaldi si sentì stringere il cuore, vedendo quel viso sbiancato: si sarebbe detto che in così poco tempo Filippo fosse dimagrito e che una mano invisibile lo curvasse un poco. È lei la signora Teobaldi? egli domandò con voce spenta a Clarice. Ha lei le chiavi dell'appartamento?

Rammentando la relazione del giudice di pace, secondo la quale il principe al sopravvenire di Giulia Pico s'era turbato e aveva ricominciato a tremare nervosamente ed a respirare con ansia, il Ferpierre pensava che forse in lei Alessio Zakunine avesse visto un'accusatrice e che da ciò provenisse il suo turbamento.

Ezio arrossì lui questa volta. Seguì un momento in silenzio penoso per tutt'e due le parti. Il giovine Bagliani pareva irrigidito in un senso di cupo dispetto, e mentre il signor commendatore non cessava di pulirsi nervosamente col tovagliolo i baffi e la bocca, il nipote faceva saltellare la lama del coltello sull'orlo del piatto.

Il conte Fabiano stava seduto, nella camera da letto, in una larga poltrona, innanzi alla tavola su cui si vedevano ancora il vassoio con le chicchere, il piattino del burro e il vaso del miele. Si accarezzava nervosamente la barba brizzolata e fumava una sigaretta. Oh, caro Alemanni! esclamò sarcasticamente alla vista del notaio. Siamo alle solite.

Parola Del Giorno

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