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Aggiornato: 28 giugno 2025
E l'aquila del Genio non la scoteva più, sfracellandole colle grandi ali il cuore. Ella era come il Silente Violino: i canti che l'anima sua non aveva espressi, erano morti in lei. Fu a Parigi che avvenne ciò che Nancy gi
Anne-Marie dormiva. Nancy restò sola nel salotto spoglio, da cui era gi
Sicuro che devo, disse Nancy, sollevando tra le braccia la sua bambina e ponendosela in grembo. Hai visto, mamma, i braccialetti che ha? E tese verso Valeria le due brevi braccia paffutelle della bambina, a mostrare intorno al minuscolo polso una triplice lineetta rosea, che solcava deliziosamente le tenere carni. Vedi? tre piccoli braccialettini «porte-bonheur»!
La conduceva per mano Fräulein Müller, che aveva un graffio sulla guancia. Nancy fu pregata di cantare: «Schlaf, Kindchen, schlaf, da draussen steht ein Schaf»; ed essa lo fece con molta mala grazia e con poca voce.
Eh, disse sua sorella, George, per la poesia, è famoso! George sorrise modestamente, e si passò le ben manicurate dita nei radi capelli. Mah! sospirò, oggi-giorno dei veri poeti non ce n'è più. Sono tutti morti da un pezzo! E Nancy disse: Temo anch'io che sia così. Mamma! chiamò la voce chiara e sveglia di Anne-Marie traverso la porta socchiusa. Sì, cara, disse Nancy. Buona notte.
Nancy si sporgeva dal finestrino guardando nel viso di sua madre, alzato così teneramente verso di lei. Poi guardava Nino; poi di nuovo sua madre. La bambina, in piedi sul sedile accanto a Nancy, agitava le due brevi braccia in segno d'addio, e i riccioli ambrati le cadevano sugli occhi. In vettura! gridò il conduttore.
E voi? disse allo sconosciuto, che cosa capite voi in Bach? Voglio sapere preciso cosa capite. E con gli occhi saettanti e le guancie rosse, Anne-Marie afferrò per la manica il Musicista Vero. Adesso vi suonerò del Bach, e voi mi direte che cosa ne capite... Bemolle! dammi il violino. Bemolle si slanciò con viso raggiante ad obbedirla. Ma, Anne-Marie! cara! Non far così, disse Nancy turbata.
Nancy! esclamò Adele, irrompendo un giorno nella camera della cugina, c'è qui un inglese che vuol vederti. Vieni presto. Io non capisco una parola di quello che dice. Oh! mandagli la mamma, rispose Nancy. Io ho dimenticato tutto il mio inglese. E poi voglio leggere fino in fondo questo pernicioso Gabriele. Tua madre è uscita. Vieni, suvvia!
Poi ho pensato che potevo anche fare a meno del cane nero; e poi ho lasciato andare anche il cavallo, e il bastimento, e tutto! Anne-Marie alzò verso la madre i fidenti occhi azzurri. E ho spento tutte le candele perchè guarisse il Re!... Così, è guarito. Nancy la baciò. Che buona bambina, disse. E adesso, proprio quel Re vuol vedermi e sentirmi suonare! disse Anne-Marie, pensosa.
In un attimo furono in fondo alla strada e fuori di vista. ... Nancy era rimasta sola in casa.
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